​Trapani. Riunione in Prefettura sulle criticità nell'erogazione idrica

Confronto tra rappresentanze del Comune e del comitato “L’acqua è un diritto di tutti”

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
12 Giugno 2025 17:48
​Trapani. Riunione in Prefettura sulle criticità nell'erogazione idrica

Con la mediazione della Prefettura, una delegazione del Comitato spontaneo “L’acqua è un diritto di tutti” ha potuto incontrare e confrontarsi con una rappresentanza del Comune di Trapani, su diverse criticità ravvisate nell'erogazione idrica in città. Erano presenti, per l’Amministrazione comunale l’assessore Vincenzo Guaiana, il geometra Gaspare Zimmardi del Servizio idrico integrato e il segretario generale del Comune, Giovanni Panepinto, mentre il comitato spontaneo è stato rappresentato dall'ingegnere Giuseppe Laudicina, Salvo Titoni, Luca Sciacchitano, Paola Colicchia e Rosario Rizzo; un confronto avvenuto dopo diversi vani tentativi da parte del Comitato di dialogare con l’amministrazione.

“Il Comitato ha consegnato una dettagliata relazione di 13 pagine, accompagnata da 138 pagine di allegati, sulla gestione del sistema idrico integrato di Trapani; un documento – si legge in una nota diffusa oggi dallo stesso comitato – che solleva interrogativi più che accuse, chiedendo al Comune di fare chiarezza su vari aspetti poco trasparenti”.

“Durante l’incontro, dai toni a tratti accesi, - continua il comunicato stampa – il Comitato ha avanzato una serie di richieste volte a garantire maggiore trasparenza ed efficienza nella gestione del servizio. Tra queste: aggiornamento e rispetto della Carta dei Servizi del gestore idrico; pubblicazione online del calendario delle turnazioni e degli avvisi di interruzione e ripresa dell’erogazione; incontri periodici con le associazioni dei consumatori, come previsto dalla legge 244/2007, per valutare la qualità del servizio e raccogliere i reclami; attivazione di un numero verde h24 per monitorare le segnalazioni dei cittadini; aumento di almeno due autobotti per fronteggiare le emergenze idriche; potenziamento di personale e mezzi per garantire un’erogazione efficiente; previsione in bilancio di fondi per rafforzare le fonti idriche in caso di emergenze”.

Da parte del Comune sarebbe stata assicurata “disponibilità ad accogliere le richieste” e il Comitato anticipa che vigilerà sull'attuazione concreta degli impegni presi.

“Restano però sul tavolo le preoccupazioni sull'attuale gestione idrica, se risultasse vero quanto appreso verbalmente durante la riunione della funzionalità di 14 pozzi sui 18 disponibili” viene precisato dal Comitato spontaneo, che rivolge in conclusione “un ringraziamento alla Prefettura per la serietà e imparzialità dimostrate nella gestione dell’incontro”.

Di seguito, la “Relazione sulle criticità nella gestione del sistema idrico della città di Trapani” redatta dal Comitato cittadino “L’acqua è un diritto di tutti”.

Perché ci siamo rivolti al Prefetto

Il Comitato Cittadino Spontaneo Trapani “L’acqua è un diritto di tutti” si è formato nell’estate 2024 a seguito di svariati disservizi idrici a cui raramente veniva dato riscontro, se non in maniera poco chiara e con argomentazioni contraddittorie. Il fine del Comitato è quindi quello di chiedere all'amministrazione comunale di Trapani maggiore trasparenza e sollecitudine nella gestione delle criticità nell'erogazione del servizio idrico.

L’approvvigionamento idrico è infatti, a nostro avviso, la base prioritaria sopra cui si costruiscono tutti gli altri aspetti della vita civile. Senza un approvvigionamento idrico bastevole infatti, si mette a rischio la salute pubblica, l’igiene, la dignità stessa dei cittadini oltre ad essere la piattaforma per un sano turismo, commercio e, in ultima istanza per la qualità della vita dei cittadini.

Non è un caso se la Risoluzione ONU 64/292 (28 luglio 2010) ha annoverato l’acqua tra i diritti umani laddove la Direttiva 2020/2184/UE sollecita gli Stati membri a identificare le persone senza accesso all'acqua e migliorarne la disponibilità.

Per spostarci sul locale, è l'art 10 della Legge regionale n. 19/2015, recante la "Disciplina in materia di risorse idriche", a stabilire il quantitativo minimo vitale garantito: 50 litri giornalieri per persona, destinati all'alimentazione e all'igiene da considerarsi diritto umano fondamentale.

Pertanto facciamo riferimento alla “qualità dei servizi (e dei diritti n.d.r.) resi alla cittadinanza” citati nell’art.4 del Decreto Legislativo 30 luglio 1999, n. 300, ovvero quello che identificherebbe i campi di competenza del Prefetto, nel caso in cui l’ente periferico (comune, nel nostro caso) non sia in grado di garantire tali servizi e diritti. (Vedasi all. A.)

La scelta di rivolgerci al Prefetto non è dunque frutto del caso, ma lo step successivo all'insuccesso nel contattare e interloquire con il Comune di Trapani che ha ignorato il Comitato per oltre un anno, nonostante i nostri tentativi di arrivare a un confronto.

Nessuna risposta ai cittadini

L’assenza di volontà di interloquire con il Comitato, da parte del Comune, è facilmente documentabile.

In data 5/08/2024 il Comitato faceva protocollare un’istanza di richiesta informazioni nonché la richiesta di essere ricevuti per formali colloqui. Tale richiesta (all. A1) non ha mai avuto riscontro a dispetto delle prescrizioni di legge che indicano in 30 gg il termine entro cui dare risposta ai cittadini.

In alcuni casi, svariati membri del comitato hanno trasmesso reclami rimasti ad oggi senza risposta. In altri casi, i reclami inoltrati al comune per la carenza idrica (all. A2), sono stati ignorati per mesi prima di ricevere una tardiva e insoddisfacente risposta unica a tutti quanti i reclami trasmessi. Come si evince dall’all. A2, infatti, reclami inviati a settembre 2024 hanno ricevuto una risposta solamente ad aprile 2025, nonostante il termine per la risposta indicato nella carta dei servizi è di 30 giorni.

E non è andata meglio nel tentativo di conciliazione tramite ARERA a cui il Comune di Trapani non si è neanche presentato, snobbando il cittadino e le sue legittime istanze. (All. C)

Rimbalzando continuamente sopra il muro di gomma dell’amministrazione comunale, il presente Comitato non ha potuto far altro che scavalcare la gerarchia amministrativa e rivolgersi direttamente allo Stato, chiedendo a esso di dirimere l’annosa questione idrica o per lo meno costringere l’amministrazione pubblica a un doveroso confronto con i cittadini.

La Carta dei Servizi – i diritti che diventano privilegi

Nell'allegato B abbiamo riportato la Carta dei Servizi del Servizio Idrico Integrato del Comune di Trapani, dentro la quale abbiamo sottolineato tutta una serie di tutele e diritti per i cittadini. Tale carta dei servizi però, oltre a non essere reperibile nella pagina apposita (https://comune.trapani.it/unita_organizzativa/servizio-idrico-integrato/ ) risulta scaduta, in quanto non rinnovata dal 2021.

Tra i doveri del gestore si può leggere, ad esempio, che il comune avverte tempestivamente i cittadini nel caso di disservizio idrico. Nella realtà dei fatti purtroppo non è così in quanto il cittadino spesso si accorge della carenza idrica soltanto quando essa è già in essere e, altrettanto spesso, non viene informato quando il disservizio cessa.

Anche la componente partecipativa, egregiamente normata all’art. 25 del Decreto Legislativo 23/12/2022, n.201 (Riordino della disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica) viene del tutto ignorata così come riscontrabile nell’all. B1

E così vengono ignorati i tempi di attesa indicati nella Carta dei Servizi, con telefoni degli uffici che squillano a vuoto per giorni e un numero verde inesistente. E ignorati sono gli impegni a fornire un servizio continuo, un servizio sostitutivo in caso di disservizio, il tempestivo intervento nel caso di segnalazioni.

A ciò si aggiungano alcune occorrenze che hanno del misterioso. Il comune di Trapani dispone di una sola autobotte ma essa, a detta dell’assessore Guaiana durante il consiglio comunale del 15/05/2025, visualizzabile su https://trapani.consiglicloud.it/meetings/am1ieGQvZDgraG89 (al minuto 1:55:38), non può consegnare acqua in quanto senza autista (all. E). Eppure dalle foto allegate (all. E1) si evince che l’autobotte comunale consegna giornalmente acqua a qualche cittadino, senza che si comprendano i criteri di assegnazione e l’ordine di priorità nella consegna.

Ciò che è un diritto assume le sembianze di un esecrabile privilegio o, ancora peggio di un favore. Sarebbe interessante avere l’elenco dei cittadini a cui è stata consegnata in questi mesi l’autobotte, considerando il fatto che nella risposta dataci dal Comune di Trapani (all. A2) sembrerebbe che l’autobotte (senza autista?) sarebbe destinata in via prioritaria per fini istituzionali. E questo stride parecchio con le segnalazioni dei cittadini e delle foto allegate (All. E1) che la vedrebbero stazionare presso privati.

Il problema della trasparenza

Ecco perché si apre une norme vulnus sulla trasparenza adottata dal comune di Trapani relativamente alla questione idrica. Una tematica già sollevata dall’ARERA ad aprile 2022 con delibera 169/2022 (All.E2) in cui l’Autorità di Regolazione intimava il comune di Trapani all’obbligo di fornire riscontro alle richieste di informazioni dei cittadini.

Qui va ricordato come il comune provenisse già da una sanzione amministrativa irrogata da ARERA ad aprile 2020 (all. M). Dopo verifica ispettiva l’Autorità aveva riscontrato come il Comune di Trapani applicava una tariffa idrica non in linea con quella prescritta e non avesse ancora adottato la carta dei servizi. Il risultato di questa ispezione fu una multa di 119.700 sulle spalle dei cittadini, costretti anche a pagare una tariffa idrica presumibilmente maggiorata e ancora applicata. Oltre al danno la beffa.

La carta dei servizi, di cui abbiamo accennato poco sopra, fu adottata in quel momento e visto che, a oggi, essa non viene ottemperata, verrebbe da pensare che la sua adozione servisse a evitare la multa piuttosto che colmare il divario di trasparenza con i cittadini. A dimostrazione di ciò, sull'apposita pagina del Servizio Idrico Integrato, tale carta dei servizi non risulta reperibile.

Talmente è nebulosa, a tratti grottesca, la narrazione dell’amministrazione comunale sulla tematica idrica che, nonostante l’evidente e cronica difficoltà nella distribuzione idrica, il 17 agosto 2024 l’amministrazione comunale ha tirato fuori dal cappello la “rete idrica solidale”, ovvero vendere addirittura acqua agli altri comuni. (all. E4)

In quell'occasione, il dirigente del servizio idrico Orazio Amenta, dichiarò una produzione di 250 litri al secondo dai pozzi di Bresciana a cui vanno aggiunti gli 11 litri al secondo prodotti dal pozzo Madonna (che dovrebbero essere diventati 25 a seguito delle operazioni di revamping dell’anno scorso). Il dirigente chiosava “un dato che non si registrava da almeno 10 anni”. Peccato però che da agosto 2024 a oggi le emergenze siano state tantissime, nonostante la gravissima e inaccettabile minaccia dello stesso ingegnere Amenta di “denuncia penale per procurato allarme” (All. E4) nei confronti di quei cittadini che richiedono solamente i propri diritti e la relativa trasparenza per monitorarli.

In chiusura di questa sezione, il comitato si domanda come sia possibile non esista un calendario delle turnazioni idriche, fermo restando l’amarezza per un servizio idrico erogato a giorni alterni, per soltanto poche ore, appena sufficiente a garantire l’approvvigionamento. Il sito della raccolta differenziata fornisce un calendario puntuale ai cittadini, il sito dell’ATM (il trasporto pubblico) fornisce gli orari esatti degli autobus cittadini. Eppure, quando si arriva a un servizio esistenziale come quello idrico, le informazioni scompaiano nel nulla. Soltanto la buona volontà del cittadino e il passaparola sui gruppi Facebook riescono a tenere traccia delle turnazioni, delle interruzioni, della ripresa del servizio se si escludono le sporadiche informazioni veicolate nella pagina Facebook ufficiale del Comune di Trapani.

Il nodo dei finanziamenti per la rete idrica

A questo punto, viste le palesi difficoltà nella regolare erogazione, si dovrebbe investire sul rifacimento, ammodernamento, efficientamento del sistema idrico nel suo complesso. Ma anche qui, le informazioni scompaiono nel nulla.

Sappiamo, per dichiarazione dell’assessore Guaiana del 25 giugno 2024, dell’ottenimento di 25.000 euro (All. H) per la riparazione di due autobotti. Sarebbe interessante capire come e dove sono state impegnate queste cifre visto che, a distanza di un anno, nessuno ha provveduto a informare la cittadinanza sull'eventuale aumento della dotazione veicolare in tal senso.

Poi abbiamo i finanziamenti messi a disposizione dal PNRR (all. F) per la riduzione delle perdite idriche. Il Comitato e i cittadini si chiedono se il Comune di Trapani abbia presentato richiesta di finanziamento e quale esito quella domanda ha avuto.

Altri 10 milioni di euro risulterebbero destinati all'ammodernamento di parte della rete di distribuzione dell’acqua potabile della città di Trapani (CUP I97H21006300005) come da allegato F1. Si ha notizia da fonti giornalistiche che probabilmente tale finanziamento sia andato perduto. Il comitato si chiede se questo corrisponda a verità.

O, ancora, i due progetti esecutivi da 50 milioni sventolati dal Sindaco di Trapani il 05/08/2024 (all. R) che “consentirebbero di effettuare il rifacimento parziale della rete idrica cittadina”. Anche questi, che fine hanno fatto?

Infine, i 240.000 euro messi a disposizione dalla protezione civile regionale per l’acquisto e la riparazione di autobotti nella provincia di Trapani (All. L). Di queste cifre, quante ne ha richieste la città di Trapani? E quante ne sono state concesse?

Milioni e milioni di euro che non si sa che fine abbiano fatto e dei quali il Comitato, trattandosi di soldi pubblici e di un disservizio che colpisce la cittadinanza tutta, vorrebbe avere un’idea più chiara.

Gli sprechi

In tutto l’ecosistema che gira attorno all'approvvigionamento idrico non sono mancati ovviamente anche gli sprechi.

Quelli materiali, ovvero i 4 litri che ogni secondo vengono buttati nelle campagne della strada Erice-Mazara da quasi un anno e mezzo. Il calcolo è presto fatto: in una città assetata abbiamo sversato oltre 150 milioni di litri d’acqua in mezzo alle campagne e nelle fondamenta delle case dei cittadini con un danno duplice. Da una parte lo spreco di un bene preziosissimo come l’acqua, dall'altro il danno creato alle abitazioni dei privati, fino ad arrivare a una multa, irrogata dalla polizia stradale al Comune di Trapani per violazione all’art. 21/4 del codice della strada. (all. i.2), per aver effettuato “lavori su strada altrui senza cautele e senza ripristino”.

Va qui ricordato che, come spiegato nell’all. N, i 4 litri al secondo che sversiamo nelle campagne equivalgono allo stesso quantitativo d’acqua che forniamo al quartiere di Xitta o a quello di Villa Rosina. Si potrebbe rifornire un quartiere intero se non la si buttasse in mezzo ai campi. Eppure la falla è lì da sedici mesi e nessuno si preoccupa di ripararla.

Ma lo spreco è anche economico se è vero, come è vero, che dal 2020 al 2022, il comune di Trapani ha acquistato acqua da Siciliacque per importi sempre più consistenti. Nell’allegato G è possibile visualizzare questa costosissima anomalia ai danni delle casse cittadine per importi che arrivano al milione e mezzo di euro l’anno. Poi, nel 2022 le cose cambiano: a detta della consigliera comunale Anna Garuccio, con la riparazione di alcune parti dei pozzi di Bresciana, il problema rientrò con una spesa di €79.000 (All. G1) o, comunque, nettamente inferiore al milione l’anno necessario per acquistare l’acqua da Siciliacque.

Numeri dell’erogazione e considerazioni

Il 04 luglio 2024 il Dirigente Orazio Amenta forniva alla stampa alcuni numeri relativamente alla produzione idrica e al suo percorso fino ai serbatoi di San Giovannello. (all. N)

Il dirigente dichiara che dei 227 l/s partiti dai pozzi di Bresciana, sono arrivati a San Giovannello soltanto 97 l/s ma i conti non tornano.

Egli afferma che lungo la conduttura ci sono diverse diramazioni che prelevano acqua:

25 l/s per Favignana che però vengono restituiti da Siciliacque (quindi a pareggio)

15 litri che Siciliacque conferisce aggiuntivamente (da sommare)

10 l/s vanno all’aeroporto di Birgi (da sottrarre)

40 l/s vanno a Misiliscemi (da sottrarre)

5 l/s vanno a Xitta (da sottrarre)

10 l/s vanno a Fontanelle Sud (da sottrarre)

10 l/s vanno ai vigili del fuoco (da sottrarre)

5 l/s vanno a Villa Rosina (da sottrarre)

Dunque, dai 227 l/s in partenza, San Giovannello sarebbero dovuti arrivare 162 a cui aggiungere gli 11 l/s del pozzo Madonna (o 25, a seconda se il revamping sia stato fatto) e sottrarre la perdita di 4 l/s sulla strada Erice-Mazara.

Dunque non si capisce come possano arrivare 97 l/s al posto dei 169 l/s. Anzi, riparando la falla vicino l’autostrada i litri diventerebbero ben 173.

L’unica soluzione all’enigma è che diverse pompe a Bresciana non funzionassero a quella data. Da ciò si evince la poca trasparenza e contraddittorietà di alcune dichiarazioni.

Tale poca trasparenza si manifesta oggi non comunicando mai quanti pozzi siano attivi a Bresciana, e comunicando solo saltuariamente e sotto pressione mediatica dei cittadini la rottura di qualche pompa a Bresciana.

Ammettendo che la rottura di qualche pompa sia fisiologica, ma non costante, appare del tutto evidente che si ravvisa la necessità di organizzare una struttura pronta ad individuare immediatamente i guasti e provvedere celermente alle riparazioni, avendo in magazzino almeno una pompa di ricambio e altre attrezzature di magazzino. Similmente, le aree a Bresciana sequestrate alla mafia hanno anch’esse ricchezza di acqua nel sottosuolo tanto da essere state concesse al Comune di Trapani dal comune di Castelvetrano al fine di trivellare nuovi pozzi. (All. N1. Non si capisce perché non si possa scavare alcuni pozzi d’emergenza in quelle aree.

Un’altra soluzione arriverebbe dai dissalatori mobili la cui progettazione sembrerebbe essere già in itinere e la messa in funzione dei pozzi di Inici, ceduti a Siciliacque in cambio del 40% dell’acqua emunta (all. O1 e O2). Ammesso che tale accordo sia ancora valido.

Ma, soprattutto, il Comitato vorrebbe sapere se il Comune di Trapani ha posto in essere una programmazione manutentiva e/o sostitutiva su scala decennale/ventennale stanziando le relative somme a bilancio per potenziare tutto l’ecosistema idrico della città. Questo perché appare evidente che l’attuale distribuzione idrica viaggia sul filo dell’emergenza e può solo deteriorarsi con l’andare del tempo. Al contempo, l’ATI Idrico non sembra aver imboccato la strada per la formalizzazione nel breve termine. Dunque tutta la gestione idrica ricadrà per anni a venire nel perimetro delle responsabilità comunali ed è per questo motivo che ci si domanda se esiste un piano comunale di potenziamento e miglioramentodell’approvvigionamento e distribuzione per gli anni a venire.

Altrimenti si rischia solo di attuare misure velleitarie temporanee che saltano da emergenza ad emergenza, senza mai puntare a un superamento delle annose criticità del sistema idrico integrato.

Le richieste del Comitato

In pieno spirito collaborativo e con l’intento di colmare il vuoto delle inadempienze rispetto agli obblighi del gestore idrico indicati chiediamo:

-L’aggiornamento, pubblicazione e pieno rispetto della carta dei servizi del il gestore idrico.

-La pubblicazione sul sito internet del comune di Trapani del calendario delle turnazioni, con avviso (come da carta dei servizi) di ogni interruzione e della successiva ripresa delle erogazioni. -L’incontro periodico con associazione dei consumatori sulla qualità del servizio idrico, come da art. 2, comma 461 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, note all’art.25: (nello specifico, ma non esclusivamente) b) consultazione obbligatoria delle associazioni dei consumatori, c) previsione che sia periodicamente verificata, con la partecipazione delle associazioni dei consumatori, l'adeguatezza dei parametri quantitativi e qualitativi, e) istituzione di una sessione annuale di verifica del funzionamento dei servizi tra ente locale, gestori dei servizi ed associazioni dei consumatori nella quale si dia conto dei reclami .

-L’attivazione di un numero verde h24 affinché il Comune abbia precisa contezza della mole di segnalazioni dei cittadini e delle zone ove si riscontrano maggiori criticità.

-L’incremento di almeno due unità del parco autobotti affinché il Comune possa prontamente attivare il servizio sostitutivo qualora i cittadini ne facessero richiesta per mancata erogazione.

-L’adeguamento, sia in termini di personale che di mezzi, al fine di garantire il corretto funzionamento del sistema idrico e un’efficace erogazione del servizio idrico. -La programmazione a bilancio comunale di un potenziamento delle fonti idriche da poter immettere nel sistema qualora si ravvisasse un periodo emergenziale su parte delle fonti utilizzate.

In ultimo ci teniamo a ricordare che l’obiettivo finale da perseguire è un’erogazione idrica H24 di acqua potabile, fondamentale per la salvaguardia della salute pubblica.

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