Cinque anni fa le vite di ognuno di noi sono cambiate drasticamente: abbiamo dovuto modificare le nostre abitudini per adattarci ad una realtà ben lontana dalla nostra quotidianità. Era il gennaio 2020, quando arrivò in Italia la notizia di un’emergenza internazionale causata dalla pandemia del Covid19. Ecco il ricordo di quel periodo da parte di alcuni studenti dell’IIS “Rosina Salvo” di Trapani nell’ambito del Progetto PNRR Futura “Il giornalismo digitale nell’era dell’IA”.
Sapete che giornata è il 18 marzo? Il 18 marzo è una giornata che è stata istituita nel 2021 in onore delle vittime da Covid19. Il Covid è stata una realtà che ci ha cambiato incredibilmente, non solo a noi giovani, ma anche gli adulti. Improvvisamente, quel 9 marzo 2020, ci siamo trovati attaccati alla televisione: il governo italiano aveva indetto il primo lockdown nazionale, dove tutti i cittadini erano pregati di non muoversi dalle case se non per motivi lavorativi o per acquistare beni di prima necessità.
Ricordo benissimo la confusione che ho provato in quel momento, ero ancora una bambina che andava solamente in prima media, con tanta voglia di imparare e di fare nuove amicizie… Questa notizia ha scioccato le vite di tutti noi, siamo stati costretti a rimanere a casa, senza poter vedere i nostri cari parenti e obbligati a mantenere una distanza di due metri l’uno dall’altro. Questi eventi portarono anche a un modo alternativo di fare scuola: nacque così la DAD, dove per la prima volta vidi tutti i miei compagni in quelle piccole immagini di Zoom, e nonostante inizialmente fossi incuriosita dalla nuova modalità scolastica, da un momento all’altro iniziò a diventare un’abitudine.
Ogni giorno si tenevano lezioni online senza poter uscire da casa, e quelle poche volte che si riusciva a uscire, bisognava proteggere i propri cari indossando la mascherina, poteva essere bianca, nera, o persino colorata, ma per me e per tantissimi altri ragazzi quello strumento non era più una protezione per noi e per gli altri, iniziava a diventare una muraglia sotto la quale si nascondevano i nostri sogni. Dopo circa un anno trascorso davanti gli schermi delle nostre case in attesa che i medici trovassero un rimedio alla pandemia, arrivò, il 27 dicembre 2020, il primo vaccino anti-Covid, raccomandato soprattutto agli anziani e ai più vulnerabili.
Questa nuova cura portò in noi ragazzi una speranza che quasi stavamo abbandonando. Eravamo da poco tornati a scuola e, nonostante le mascherine e lo stress dovuto alla necessità di ridurre i contatti umani, cominciammo a riprendere le nostre abitudini, fino a quando i valori dei contagiati da Covid vennero ridotti quasi a 0 grazie all’azione dei diversi vaccini. Tutti questi sforzi ci condussero, infine, il 31 Marzo 2022, all’annuncio che testimoniava la fine dello stato di emergenza.
Pensando a tutto questo ora, dopo 5 anni da quando questi eventi sono accaduti, realizzo quanto in realtà noi siamo fortunati, e a quanto in realtà l’episodio della pandemia ci ha portato a capire che anche ciò che consideriamo scontato, non lo è affatto: dare un abbraccio ai tuoi genitori, guardare un film insieme a un amico, il Covid ci ha insegnato che tutto questo in realtà non è scontato, ma sono momenti che dobbiamo custodire profondamente all’interno dei nostri cuori.
Francesca Chiari Licari III G Liceo Linguistico IIS “Rosina Salvo” Progetto PNRR Futura “Il giornalismo nell'era dell'I.A”
Era il 2019 quando il mondo ha sentito parlare di un nuovo virus proveniente dalla Cina. All’inizio credevamo fosse una malattia lontana, ma nel giro di pochi mesi il Covid19 si è trasformato in una malattia globale, influenzando le nostre vite. Il virus si è diffuso in modo rapido, causando milioni di contagi e mettendo alla prova i sistemi sanitari globali: ospedali e terapie intensive pieni, medici e infermieri stremati. Al 30 aprile 2023 il numero di casi della pandemia di Covid19 confermati in tutto il mondo era di 765.222.932. I disagi non si sono verificati solo in ambito sanitario, ma le conseguenze si sono sentite anche in ambito sociale.
Le persone sono state costrette a rimanere a casa per mesi a causa del lockdown, le scuole sono rimaste chiuse e le lezioni sono state effettuate online. Uno degli effetti più gravi della pandemia è stato il crollo dell’economia. Le imprese hanno dovuto chiudere, molte persone hanno perso il lavoro. Il settore turistico ha visto crollare gli arrivi di molti viaggiatori, mettendo in difficoltà migliaia di lavoratori. Anche i piccoli commercianti e i ristoratori hanno subito enormi perdite, costringendo molti di loro a chiudere definitivamente.
I governi, per cercare di far fronte alla crisi, hanno messo in atto misure economiche straordinarie, come ad esempio sussidi alle imprese e ai lavoratori. In Italia il governo ha messo a disposizione altri supporti per aiutare chi si trovava senza lavoro a causa delle restrizioni. Dopo quasi due anni di sacrifici, grazie ai vaccini e alle misure di prevenzione, il mondo ha iniziato a riprendersi. Tuttavia, la pandemia ha lasciato un segno profondo: ci ha insegnato l’importanza della sanità pubblica, della solidarietà e dell'adattabilità di fronte alla crisi.
Il Covid19 è stato come una tempesta improvvisa che ha travolto tutti, senza distinzione. Per me, però, non è stato solo un periodo di paura e restrizioni, ma anche un momento di riflessione. Infatti mi ha fatto capire quanto diamo per scontato la libertà di uscire, di abbracciare le persone care, di vivere senza paura. Durante il lockdown, il tempo sembrava sospeso, le giornate tutte uguali. Eppure, ho imparato a trovare valore nelle piccole cose: un messaggio di un amico, una passeggiata dopo mesi chiusa in casa, il suono delle città improvvisamente silenziose.
Ho visto il mondo adattarsi, le persone reinventarsi, e ho capito che siamo più resilienti di quanto pensiamo.
Roberta Agosta III L indirizzo Economico-Sociale IIS “Rosina Salvo” di Trapani- Progetto PNRR Futura “Il giornalismo digitale nell’era del IA”
Una malattia causata dal virus SARS-CoV-2, emerso alla fine del 2019. Ha portato a una pandemia globale, causando milioni di infezioni e decessi. I sintomi variano da lievi (febbre, tosse, affaticamento) a gravi (difficoltà respiratorie ecc…). Il Covid19 ha avuto un impatto devastante a livello globale, causando milioni di morti. Secondo le stime ufficiali, entro la fine del 2021, il numero totale dei decessi era di circa 5,4 milioni. Le misure preventive includono la vaccinazione, l’uso della mascherina, l’igiene delle mani e il distanziamento sociale.
I trattamenti variano dall’assistenza di supporto ai farmaci antivirali. Sebbene la pandemia sia ufficialmente terminata, il Covid19 resta una preoccupazione sanitaria con varianti in evoluzione e focolai stagionali. Inoltre il virus si è diffuso in tutto il mondo, portando l’organizzazione mondiale della sanità (OMS) a dichiarare la pandemia l’11 marzo 2020. Il virus si trasmette principalmente attraverso: goccioline respiratorie (emesse parlando, tossendo o starnutendo); contatto con superfici contaminate (toccando il viso dopo aver toccato superfici infette); aerosol (particelle sospese nell’aria, sopratutto in ambienti chiusi e poco ventilati).
Chi ha il Covid oggi cosa deve fare? Rimanere a casa fino al termine dei sintomi, laddove presenti. Indossare la mascherina, preferibilmente FFP2, se si entra a contatto con altre persone. Prestare particolare attenzione all’igiene delle mani, lavandole con acqua e sapone o utilizzando apposite soluzioni igienizzanti. Evitare ambienti affollati. Il Covid19 ha segnato un’epoca di grande cambiamento, portando con se sfide sanitarie, economiche e sociali che hanno toccato tutti, in modi diversi.
Se c’è qualcosa che questa pandemia ha insegnato, è quanto siamo interconnessi e vulnerabili, ma anche quanto possiamo essere resilienti e adattabili. Da un lato, ha evidenziato le debolezze dei sistemi sanitari e la fragilità di molte economie. Dall’altro, ha accelerato innovazioni nel lavoro, mostrando quanto la collaborazione possa fare la differenza. Ha anche cambiato il modo in cui vediamo la salute mentale, l’importanza della ricerca scientifica e il valore delle relazioni umane.
Aurora Roccia III L Economico-Sociale IIS “Rosina Salvo” di Trapani Progetto PNRR Futura ‘’Il giornalismo digitale nell’era del IA”.
Oggi, a cinque anni di distanza, ci ritroviamo a riflettere su quanto quel periodo d’emergenza da Covid19 abbia influenzato le nostre vite e trasformato il nostro modo di pensare alle cose. Il giorno 17 marzo 2020 è una data che rimarrà impressa nella nostra memoria, un giorno in cui, improvvisamente, il mondo intero si è ritrovato a fronteggiare una dura realtà, quella del Covid19. In quel giorno nessuno sembrava essere preparato a ciò che sarebbe accaduto. La nostra vita quotidiana e le abitudini si sono fermate, procurando in noi una profonda incertezza.
All'inizio sembrava che sarebbe durato solo qualche settimana, ma questo "breve periodo" è diventato quasi due anni di distanziamento sociale, restrizione, ansia, paura e cambiamenti radicali nella nostra vita. Molti si sono ritrovati chiusi a casa senza sapere cosa fare e come reagire. Le relazioni sociali sono state stravolte, il gesto dell'abbraccio era diventato quasi una minaccia, diventando azioni quasi meccaniche. Le scuole hanno chiuso e le lezioni sono diventate online. Inizialmente gli studenti erano contenti dell'idea di non andare a scuola, ma ben presto la realtà dell'apprendimento a distanza ha messo in luce la sua difficoltà: situazioni, connessioni stabili e solitudine facendo diventare la situazione opprimente.
In alcune famiglie, tutto ciò portò una svolta positiva, si crearono dei legami più stretti. Coloro che uscivano per comprare le cose necessarie, dovevano affrontare una vera sfida, cioè disinfettavano tutto pur di non andare a contatto con il virus. Molte persone hanno avuto la sfortuna di affrontare il virus da vicino, entrando in ospedale e trovandosi a lottare per la propria vita. Le corsie degli ospedali erano colme, e i medici, sotto una pressione senza precedenti, lavoravano instancabilmente.
Le immagini dei reparti di terapia intensiva saturi e delle persone separate dai propri cari sono rimaste impresse nella memoria collettiva. Le cifre dei contagi e dei decessi non facevano altro che crescere, portando con sé un enorme carico emotivo e fisico per la sanità pubblica. Il settore economico è stato gravemente colpito dalla pandemia, con molte imprese costrette a licenziare o chiudere, portando a un aumento della disoccupazione e a un clima di incertezza economica, soprattutto per le famiglie più vulnerabili.
Cinque anni dopo, il mondo sta iniziando a riprendersi grazie ai vaccini e l'allentamento delle misure di distanziamento. Tuttavia, le cicatrici lasciate dalla pandemia sono ancora visibili, e la "normalità" di prima non tornerà mai. La pandemia ha cambiato il nostro modo di pensare alla salute, alle relazioni e all'economia globale, insegnandoci a essere più adattabili e consapevoli delle nostre vulnerabilità. In questo anniversario, si riflette non solo sul dolore e le difficoltà vissute, ma anche sulla solidarietà e sulla preparazione che sono emerse come valori fondamentali.
La speranza è che la lezione del Covid19 ci guidi nell'affrontare le sfide future. Durante il periodo del Covid19, ho vissuto diverse esperienze che, nonostante le difficoltà, sono state molto positive. Una delle più significative è stata la riscoperta dei legami familiari. Essendo tutti a casa per molto più tempo, ho avuto l'opportunità di trascorrere più tempo con la mia famiglia, di condividere pasti, chiacchierare senza fretta e fare attività che avevamo sempre rimandato. Questo ha rafforzato i nostri legami e ci ha permesso di apprezzare l'importanza del tempo condiviso, lontano dalla frenesia della vita quotidiana.
È stato un momento di intimità e crescita collettiva che, sebbene legato a circostanze difficili, ha portato con sé una grande sensazione di gratitudine. Dal punto di vista scolastico, un'altra esperienza positiva è stata la possibilità di imparare ad utilizzare nuove tecnologie e risorse digitali. La scuola online, seppur rappresentando una sfida iniziale, mi ha permesso di sviluppare abilità nell'uso di piattaforme come le video-lezioni e gli strumenti di collaborazione online, che si sono rivelati utili anche dopo l'emergenza.
Inoltre, l'apprendimento a distanza mi ha dato maggiore autonomia nello studio e nella gestione del tempo. Non essendo più vincolati agli orari rigidi delle lezioni in presenza, ho imparato a organizzare meglio le mie giornate e a essere più responsabile nel completare i compiti. Sebbene ci siano state difficoltà, come la mancanza di interazione fisica con compagni e insegnanti, è stato interessante vedere come la scuola si sia adattata rapidamente per continuare a garantire un'educazione di qualità in un contesto così difficile.
Nonostante tutte le esperienze positive, devo ammettere che, pur avendo tratto insegnamenti importanti, non desidero rivivere quel periodo…Inoltre durante l'epidemia, l'uso delle mascherine è diventato indispensabile, portando a un'ondata di acquisti su larga scala. Questo mi fa pensare all'importanza della moralità, sottolineando la necessità di non essere avidi e lasciare risorse a coloro che ne hanno più bisogno. Inoltre, la diffusione di mascherine contraffatte evidenzia il valore dell'onestà per il normale funzionamento della società. L'epidemia ha mostrato anche quanto sia importante la moralità pubblica, insegnando a non danneggiare gli altri e promuovendo l'armonia.
In termini di apprendimento, il Covid19 ha accelerato lo sviluppo dell'insegnamento online, consentendoci di imparare senza essere limitato dal tempo e dallo spazio e sviluppare lo studio autonomo. Infine, dopo questo periodo difficile, ho scoperto che se affronto tutte le cose cattive con il giusto atteggiamento, può essere un'opportunità per il cambiamento e la crescita personale, e rafforzare i valori di onestà, unità e adattabilità.
Simona Alfano e Giorgia Chen III L IIS “Rosina Salvo” di Trapani Progetto PNRR Futura “Il giornalismo digitale nell’era dell’IA”