I disagi nel trasporto ferroviario, ritardi e cancellazioni sulla linea Trapani–Castelvetrano–Palermo Piraineto, che hanno subito in questi giorni i pendolari che si muovono tra i due capoluoghi, sono oggetto di una richiesta di audizione in Commissione Infrastrutture e Mobilità dell’ARS. La richiesta di convocazione è stata avanzata al presidente della Commissione, Giuseppe Carta, dalla deputata trapanese del M5S, Cristina Ciminnisi, per chiedere all’assessore Alessandro Aricò chiarimenti sui recenti e gravi disservizi registrati dal Comitato Pendolari Siciliani in una dettagliata nota di protesta.
“È intollerabile – dichiara Ciminnisi – che mentre il Governo Schifani si gloria dell’inutile opera faraonica del Ponte sullo Stretto, oggi bocciato nuovamente e sonoramente dalla Corte dei Conti, i pendolari trapanesi e palermitani siano costretti a viaggiare su treni diesel, con ritardi, cancellazioni e bus sostitutivi che non arrivano”.
La deputata cita nella richiesta di audizione la recente lettera del Comitato Pendolari Siciliani, che ha denunciato la giornata di caos del 22 ottobre scorso sulla linea Trapani–Castelvetrano–Piraineto, con 13 treni soppressi su 26 in un solo giorno e bus sostitutivi insufficienti o inesistenti.
Il Comitato denuncia una situazione ormai “inaccettabile” per quanti ogni giorno utilizzano il treno fra Trapani e Castelvetrano. Ritardi, guasti e soppressioni sono diventati la norma, soprattutto per i problemi ai passaggi a livello di Marausa, Mozia-Birgi e Petrosino-Strasatti. Rappresentanti del Comitato saranno invitati a rendere la loro testimonianza in audizione.
"La Regione Siciliana – prosegue Ciminnisi – non può continuare a ignorare le responsabilità di Trenitalia e RFI. Il Contratto di Servizio prevede standard minimi di qualità che vengono quotidianamente violati senza che nessuno batta ciglio”.
Ciminnisi ricorda inoltre che la tratta Trapani – Palermo via Milo, è chiusa da oltre dieci anni, e che i lavori di ripristino, procedono senza una data certa di conclusione. “Nel frattempo, i cittadini sono costretti a utilizzare l’unica linea alternativa via Castelvetrano, dove i disservizi si moltiplicano. Non si può parlare di sviluppo – conclude – se la Sicilia occidentale resta tagliata fuori da una mobilità moderna. Il Governo Schifani smetta di inseguire opere di propaganda e si occupi delle ferrovie siciliane, che sono la vera emergenza”.