Trapani omaggia Salvatore Coppola; un angolo della città intitolato a "Licchia"

Intitolato all'editore ed ideatore dei "pizzini della legalità" uno slargo nel cuore del quartiere Sant'Alberto

Pamela
Pamela Giacomarro
18 Marzo 2025 16:19
Trapani omaggia Salvatore Coppola; un angolo della città intitolato a

La memoria di Salvatore Coppola, per tutti “Licchia”, da oggi continua a vivere in un angolo di Trapani, ad un tiro di schioppo dalla vecchia sede della sua casa editrice, il suo rifugio di idee e valori. Questa mattina, con una cerimonia semplice ma profondamente sentita, lo slargo tra via Francesco Petrarca e via Gabriele D’Annunzio è stato intitolato all'editore trapanese scomparso il 30 ottobre del 2013. Presenti, tra gli altri, il fratello Matteo e lo scrittore Giacomo Pilati. Il ricordo di “Licchia”, a partire da oggi, diventa parte della città, della sua memoria collettiva, grazie all’impegno dell’assessore Vincenzo Abbruscato, del sindaco Giacomo Tranchida e di tutte le istituzioni che hanno voluto rendere omaggio alla figura di Coppola. 

La casa editrice, fondata nel 1983, è stata una fucina di cultura e di impegno civile, un faro di luce contro l’oscurità della mafia e della corruzione. Per trent’anni ha portato avanti una missione: quella di dare voce a chi non aveva più voce, di raccontare storie di dolore e speranza, di valorizzare autori siciliani e internazionali che credevano nella giustizia e nella verità. Una delle sue iniziative più amate, la collana dei "Pizzini della legalità", diventata un simbolo di resistenza. Piccole pubblicazioni che, dopo l’arresto di Bernardo Provenzano, hanno offerto uno spazio di espressione ai familiari delle vittime di mafia. Pina Maisano Grassi, Michele Costa, Giovanni Impastato, Margherita Asta e tanti altri hanno trovato nelle pagine di quei pizzini un modo per dire "non dimentichiamo", un modo per sensibilizzare il paese intero.

E c'è anche il gesto che rimarrà scolpito nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo: nel 2010, Salvatore Coppola ha donato una stampante ai ragazzi di Scampia, a Napoli, per permettere loro di realizzare i propri pizzini contro la camorra. Un atto di solidarietà che ha lasciato un’impronta indelebile e che ha permesso a quei giovani di farsi carico del marchio della casa editrice, proseguendo, anni dopo, il suo lavoro di denuncia. Oggi, Trapani ha un luogo che racconta questa storia. Un luogo che, come un faro, continuerà a illuminare le future generazioni sulla strada della legalità, della cultura e dell’impegno civile.

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