“Gli oleandri dello scorrimento veloce sono stati potati malissimo. Capitozzati. Non c'è nessun motivo per potare gli oleandri in questo modo, a 1,5 metri da terra, togliendo la bellissima fioritura presente attualmente”. Con questo esordio, l’agronomo Filippo Salerno, contesta sul web l’intervento di manutenzione del verde annunciato nei giorni scorsi dall’assessore comunale Emanuele Barbara ed eseguito sullo scorrimento veloce di Trapani.
Salerno, già componente di una equipe che ha svolto attività di consulenza per l’amministrazione Tranchida in occasione di monitoraggi delle piante ornamentali presenti in città, non usa mezzi termini, e parla di “incompetenza politica dell’assessore Lele Barbara che rilascia proclami sul sito del comune”.
“L’unico intervento che si può fare – scrive l’agronomo trapanese – è il modellamento degli oleandri fino al guard-rail per la sicurezza degli automobilisti; togliere le canne che crescono anche nell’asfalto e discerbare la base degli oleandri per evitare gli incendi. Questi sono gli interventi razionali che si possono fare. Previsti tra l’altro dalle procedure CAM (criteri minimi ambientali del D.M. n. 63 del 10 marzo 2020), dove si dice che è assolutamente vietata la capitozzatura e la potatura drastica come in questo caso”.
“La capitozzatura è considerata una pratica sbagliata per numerosi motivi” continua Filippo Salerno, e li elenca dettagliatamente: “Danneggia gravemente l’albero (i tagli drastici della capitozzatura creano ferite molto ampie che la pianta fa fatica a cicatrizzare, esponendola a funghi, parassiti e malattie); indebolisce la struttura dell’albero (la pianta reagisce alla capitozzatura emettendo numerosi polloni e succhioni, che sono rami deboli e mal ancorati, rendendo l’albero più instabile e a rischio di crolli in futuro); altera l’equilibrio fisiologico (la rimozione massiva della chioma compromette la capacità dell’albero di svolgere la fotosintesi in modo efficiente, indebolendolo e riducendone la vitalità); compromette il valore estetico e paesaggistico (un albero capitozzato perde la sua forma naturale e armoniosa, diventando un "moncone" esteticamente sgradevole); aumenta i costi di manutenzione a lungo termine (sebbene possa sembrare un intervento rapido, la capitozzatura richiede potature successive più frequenti e costose per gestire la ricrescita anomala e i problemi strutturali che ne derivano)”.
“I CAM, al contrario, – conclude – promuovono tecniche di potatura corrette, basate sull’arboricoltura moderna, che rispettano la fisiologia e la stabilità dell’albero, come la potatura di diradamento, di alleggerimento o di ritorno, sempre eseguite da personale qualificato. In sintesi, se un appalto pubblico deve rispettare i CAM per la gestione del verde, la capitozzatura è una pratica da escludere categoricamente”.