“Esprimiamo grande soddisfazione per l’approvazione, all’unanimità dei consiglieri di maggioranza presenti in aula, di un documento, redatto da diversi movimenti, sindacati e partiti politici, che impegna il Sindaco di Trapani ad attivarsi, in tutte le sedi istituzionali competenti, per chiedere il cessate il fuoco immediato sulla Striscia di Gaza ed il riconoscimento dello Stato della Palestina, ponendosi in prima linea nella richiesta alla Regione Siciliana di rivedere ogni forma di rapporto con lo Stato di Israele, alla luce delle gravi e persistenti violazioni dei diritti umani in atto in Palestina”.
Si legge in un comunicato stampa diffuso oggi, all’indomani della seduta straordinaria del Consiglio comunale (in seconda convocazione, dopo il precedente rinvio per mancanza del numero legale).
“Il documento unanime approvato, che antepone la necessità di prendere posizione ai personalismi, – si legge nella nota odierna – prevede anche che venga dichiarata “non gradita” la partecipazione, in qualsiasi forma, dello Stato di Israele a eventi, manifestazioni e fiere patrocinate dal Comune di Trapani. Si chiede inoltre al Sindaco di promuovere un gemellaggio con la città di Gaza e di esporre la bandiera della Pace e della Palestina fino a quando non sarà messa fine alle azioni di guerra e al genocidio in corso a Gaza e in tutto il territorio palestinese”.
“Di fronte a una tragedia umanitaria di proporzioni drammatiche, – si ricorda – ANPI, Alleanza Verdi e Sinistra, Arcigay, Articolo 21, CGIL, Comitato per la difesa della Costituzione, Emergency gruppo di Trapani, Giovani Democratici, Libera, Movimento 5 Stelle, PD, PSI, Rifondazione Comunista, Sinistra Futura, hanno deciso di sedersi attorno a un tavolo, insieme ai consiglieri comunali, con rispetto per il popolo Palestinese e responsabilità istituzionale, e di sostenere un documento unitario, capace di coinvolgere e rispettare tutte le sensibilità”.
“Oggi è stato segnato solo il primo passo: non ci fermeremo. Come Partito Democratico, continueremo a mobilitarci, come già avvenuto in altre Regioni italiane, affinché anche la Sicilia sospenda ogni forma di rapporto economico e commerciale con lo Stato di Israele. Lo chiederemo a gran voce, nelle piazze, andando tra la gente, parlando alla nostra comunità”.