Otto medici delle Unità di Anatomia patologica degli ospedali di Trapani e Castelvetrano, sono indagati dalla Procura di Trapani in relazione allo scandalo che ha investito l’Asp trapanese nei mesi scorsi, per i ritardi nei referti degli esami istologici.
Omicidio colposo, lesioni personali colpose e omessa vigilanza, sarebbero i reati ipotizzati dalla Pm Antonella Trainito, che coordina le indagini con l’ausilio dei Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Palermo.
Si tratta di circa 3.300 verdetti consegnati con diversi mesi di ritardo, comprese 352 diagnosi di tumore che, se notificate in tempo, avrebbero permesso di anticipare le necessarie cure; e in alcuni casi, per carcinomi giunti a stadi ormai avanzati, i ritardi avrebbero addirittura compromesso ogni possibilità di cura.
La vicenda, che nell'immediato portò alla sospensione dell’allora direttore generale dell’Azienda sanitaria, Ferdinando Croce, da alcuni mesi è al vaglio dell’autorità giudiziaria trapanese che, per competenza territoriale, ha ricevuto il fascicolo di indagine dalla Procura di Marsala.
La notifica di otto avvisi di garanzia ad altrettanti medici in servizio nei nosocomi di Trapani e Castelvetrano, è stata resa nota sul Giornale di Sicilia di oggi con un dettagliato articolo.