Pocket parks, ideare giardini tascabili anche a Trapani per rivalutare la città

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
03 Agosto 2020 14:18
Pocket parks, ideare giardini tascabili anche a Trapani per rivalutare la città

Non solo disservizi e problematiche nella nostra città ma bensì idee giovanili che possono cambiare l'aspetto di Trapani e renderla più verde e a misura di giovani. Oggi un tema che non deve essere lasciato inosservato è la costruzione dei pocket parks a Trapani ed Erice, idea di Dario Di Gesù, un giovane urbanista della nostra città, e dell'architetto Giuseppe D'Amico. I pocket parks storicamente sono nati negli anni’ 60 ad Harlem, un quartiere di Manhattan, New York, voluti dalla comunità con lo scopo di avere uno spazio all’aperto da condividere e dove incontrarsi, oggi sono un fenomeno culturale in molte città che si sono attivate come Milano in Italia.

Traducibile come giardino tascabile, è una riqualificazione urbana di piccole aree già esistenti nella trama urbana di cui nessuno si è preso cura. Sono aree interstiziali tra costruzioni, spesso chiuse su tre lati e accessibili solo da un lato. È un piccolo polmone verde in città, anzi più piccoli polmoni verdi che si collegano tra loro nei diversi quartieri in un sistema capillare, dove sentirsi parte integrante del proprio quartiere e relazionarsi con la comunità nel sviluppare pratiche sociali e di cittadinanza attiva.

Gli abitanti creano così esperienze di riqualificazione e di urbanistica partecipata, un ramo di quella che conosciamo come cittadinanza attiva. I costi di realizzazione e i materiali a basso costo ed impatto ambientale sono facili da reperire contribuiscono a velocizzare il processo di costituzione di questi giardini tascabili quasi a costo zero, magari autotassandosi o accedendo a dei finanziamenti comunali o sponsor interessati come ad esempio le attività commerciali limitrofe. La funzionalità dei pocket park sta nella valorizzazione di spazi dormienti e poco utilizzati che non svolgono nessuna funzione.

Con questi interventi migliorativi le sudette aree diventano un punto di riferimento in città, dove potersi incontrare, rilassare, semplicemente mangiare durante la pausa pranzo per chi lavora, partecipare e creare eventi, mostre, dibattiti, incontri e giochi per i più piccoli. I pocket park proprio per la loro multifunzionalità possono essere anche nelle aree urbane un oasi per la flora e per fauna , come diventare area d’appoggio per gli uccelli e nello stesso tempo sentirsi a stretto contatto con la natura, tra suoni e atmosfere che superano i rumori del traffico, facendo sentire le persone in un luogo lontano dalla città pur restando circoscritti tra i volumi edificati.

Calando il tutto nella realtà del nostro territorio, Dario Di Gesù ha individuato alcune aree che si prestano alla realizzazione dei pocket park come ad esempio Via Tiziano Vecelli, via Cesarò e via Convento San Francesco di Paola,angolo via Leoncavallo e vicolo dei Sicani ,via dei Crociferi dopo piazza Cuba al centro storico,l'area tra via S. Vito lo capo e via Alcamo vicino Unieuro, la strada tra via Sceusa e adiacente scuola IV circolo Marconi e via Talotti. Infine il giovane urbanista invita tutti gli interessati alla realizzazione dei pocket parks, come ad esempio comitati di quartiere associazioni, farsi avanti, lavorando in sinergia noi giovani e non solo, possiamo cambiare il volto di questa città.

Simone Crapanzano

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