Pineta di Levanzo infestata da un insetto parassita. Interrogazione della Ciminnisi (M5S)

Allerta da non sottovalutare. Si intervenga con monitoraggio e trattamenti fitosanitari per fermarne la diffusione».

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
28 Novembre 2024 17:16
Pineta di Levanzo infestata da un insetto parassita. Interrogazione della Ciminnisi (M5S)

Un particolare coleottero sembrerebbe aver infestato la pineta di Levanzo che si affaccia su Cala Minnola. Il nome comune, Blastofago del pino, e il nome scientifico, Tomicus destruens, raccontano quanto sia pericoloso questo insetto. Da quanto testimoniato da alcuni residenti tutti i pini di Cala Minnola, area frequentatissima da turisti e villeggianti, sono ormai secchi, morti o prossimi alla morte.

L’allarme è stato lanciato da alcuni abitanti di Levanzo e le loro preoccupazioni sono state raccolte dalla deputata regionale trapanese del M5S, Cristina Ciminnisi, componente della Commissione ambiente dell’ARS, che ha presentato una interrogazione urgente all’assessore alla agricoltura.

«Siamo davanti ad un parassita che potrebbe rivelarsi più pericoloso del punteruolo rosso che distrusse migliaia di palme - avverte Cristina Ciminnisi -. In misura minore, il blastofago sarebbe già presente anche a Favignana. Per questa ragione ho interessato per le vie brevi il servizio fitosanitario regionale e nel contempo ho presentato un’interrogazione perché si indaghi sugli effetti provocati da questo coleottero e soprattutto si valuti tempestivamente se la situazione sia reversibile attraverso trattamenti fitosanitari disinfestanti.

«L’azione distruttiva del blastofago, se accertata - conclude Ciminnisi -, deve essere fermata per impedirne l’ulteriore diffusione nel resto dell’arcipelago e sulla terraferma, dove i pini sono diffusi in tutto il territorio regionale. Il cambiamento climatico, con temperature più elevate e lunghi periodi di siccità, indebolisce gli alberi, rendendoli più vulnerabili agli attacchi. È perciò urgente che l’Assessorato regionale si attivi per identificare precocemente nuove infestazioni e contenere la diffusione di quella in atto nelle Egadi. Altrettanto urgenti sono nuove politiche di promozione della biodiversità forestale, favorendo una gestione sostenibile dei nostri boschi, con piantumazioni diversificate».

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