Migranti, caccia a strutture nell’ex provincia di Trapani per quarantena covid-19. Rischio nuovo business

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
21 Aprile 2020 16:33
Migranti, caccia a strutture nell’ex provincia di Trapani per quarantena covid-19. Rischio nuovo business

E' caccia aperta nel trapanese per l'acquisizione di nuovi centri destinati alla quarantena dei migranti. La prefettura ha emesso tre bandi rivolti ad alberghi, centri di accoglienza e operatori sociali per "ospitare migranti che approdano sulle coste della Sicilia e che devono necessariamente essere sottoposti alla sorveglianza sanitaria".La chiusura dei porti alle ong non ha impedito l'arrivo di decine di migranti, approdati a Lampedusa così come sulle coste delle isole Egadi, alcuni dei quali sono tuttora ospitati negli ex uffici del Cpr di contrada Milo a Trapani.

Ognuno dei tre bandi ha dei costi differenti, basati su una cifra che verrà erogato ogni singolo giorno, per ogni migrante accolto. Per i centri di accoglienza il costo sarà di 42 euro "pro-capite/pro-die", per le strutture ricettive da adibire sarà di 28 euro, mentre ogni operatore sociale a supporto dei migranti accolti nelle strutture alberghiere verrà pagato 18 euro al giorno per persona. I tre avvisi sono scaduti ieri mattina e da stamattina la Prefettura di Trapani sta setacciando ogni singola richiesta, soprattutto per evitare il rischio che anche quest'emergenza possa diventare un business.

A metà febbraio il Cpr di contrada Milo era stato chiuso a causa dell'ennesimo incendio, ma in questi giorni funzionari e operatori della Croce Rossa hanno reinventato alcuni spazi per accogliere otto migranti: sei di loro erano arrivati poco prima di Pasqua a Pantelleria, due invece erano stati evacuati dalla nave della ong Aita Mari, perchè accusavano i sintomi tipici del Covid19. Altre sei persone - intercettate dalla Guardia di Finanza a largo di Marsala - sono tuttora ospitate nell'ex centro per minori 'Aziz', di contrada Strasatti, nel marsalese.

Trenta migranti originari dal Nordafrica invece erano stati accolti nell'ex hotel Villa Sant'Andrea di Valderice, gestito dalla cooperativa Badiagrande operativa in dieci centri, otto sparsi in Sicilia e due in Puglia a Bari e Foggia. Dopo i venti giorni di quarantena i migranti sono stati immessi sul territorio e la scorsa settimana i titolari della coop hanno denunciato di aver subito un raid nella struttura, durante il quale sono stati rubati tre computer. Negli anni scorsi, quando il flusso di arrivi era notevole, in provincia furono accolti oltre tremila migranti, smistati in oltre trenta Cas (centri di accoglienza straordinaria).

Sul fenomeno indagarono i pm di Trapani, che puntarono i riflettori anche su alcuni funzionari della Prefettura, nel frattempo trasferiti. Nel 2014 venne arrestato il prete don Sergio Librizzi che, nella veste di membro della commissione territoriale per il riconoscimento dello status di richiedente asilo e presunto gestore occulto della coop Badiagrande, era accusato di ottenere favori sessuali in cambio di aiuti nelle procedure per i migranti. Condannato in primo grado a nove anni per concussione, il prelato è tuttora sotto processo in Appello dopo l'annullamento da parte della Corte di Cassazione.

Nell'estate 2018 invece finì' in manette l'ex deputato regionale Onofrio Fratello, detto Norino - originario di Alcamo - condannato nel 2006 per concorso esterno in associazione mafiosa, ma nel frattempo tornato a gestire onlus e cooperative. (Fonte AGI)

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