Negli ultimi anni l'intelligenza artificiale (IA) ha rivoluzionato il mondo del lavoro trasformando totalmente molti settori. Se da un lato questa innovazione promette maggiore efficienza e produttività, dall'altro solleva timori su possibili perdite di posti di lavoro e sulla necessità di nuove competenze. Secondo un recente rapporto del "World Economic", entro il 2030 l'intelligenza artificiale potrebbe sostituire circa 85 milioni di posti di lavoro a livello globale, ma creerà circa 97 milioni di posti nuovi.
Settori come la logistica, la produzione industriale, marketing e vendite, sono tra i più esposti all'automazione, mentre emergono nuove opportunità nei campi della programmazione e dell'analisi dei dati. In Italia, diverse aziende stanno già mettendo in pratica l’IA per automatizzare processi ripetitivi, migliorare la gestione dei dati e ottimizzare la produzione, un esempio è il settore bancario, dove chatbot intelligenti e algoritmi avanzati gestiscono richieste dei clienti, riducendo i tempi di attesa e costi operativi.
Ma, se da un lato l‘IA permette di migliorare la produttività e ridurre il carico di lavoro ripetitivo, dall'altro emergono preoccupazioni legate all'etica e alla sicurezza del lavoro. L'automazione, infatti, potrebbe ampliare il divario tra chi possiede competenze avanzate e chi invece rischia di essere escluso dal mercato del lavoro. Inoltre, c‘è anche il timore che l‘IA possa manipolare i lavoratori in modo invadente. L’IA si sta sviluppando non solo nell’ambito lavorativo ma anche nel mondo della scuola, aprendo nuove possibilità per l'insegnamento e per l’apprendimento.
Dall’uso di assistenti virtuali alla personificazione dei percorsi didattici, la tecnologia offre mezzi innovativi che stanno cambiando il metodo di fare scuola. Tuttavia, emergono anche preoccupazioni legate alla moralità e alla privacy. L’intelligenza artificiale viene già utilizzata in molti contesti educativi per migliorare l'esperienza degli studenti e supportare gli insegnanti. I vantaggi dell’intelligenza artificiale possono essere molti ad esempio: l’apprendimento personalizzato secondo cui ogni studente può procedere secondo i propri tempi, colmando le lacune e potenziando le proprie capacità , il supporto ai docenti così che gli insegnanti possano concentrarsi sull‘interazione umana e sullo sviluppo di competenze critiche, lasciando all’IA compiti ripetitivi.
A ciò, si può aggiungere l'accessibilità che la tecnologia permette superando anche le barriere linguistiche e cognitive e rendendo l’istruzione più inclusiva. Nonostante le opportunità, l’uso dell’intelligenza artificiale nella scuola pone questioni delicate, come la privacy e la sicurezza dei dati sensibili degli studenti che devono essere protetti in caso di violazione, la disuguaglianza digitale, dato che non tutte le scuole hanno risorse adeguate per adottare tecnologie avanzate, aumentando la differenza tra le aree urbane e quelle rurali, ma anche il ruolo dell'insegnante.
Infatti c’è il rischio che l’IA riduca il ruolo educativo dei docenti, mentre è essenziale mantenere la componente umana nella formazione. In Italia, il Ministero dell’Istruzione ha avviato progetti per introdurre l’IA nella didattica e promuovere la formazione digitale. Alcuni programmi hanno lo scopo di trasformare le aule tradizionali in aule di apprendimento innovative, con laboratori digitali e piattaforme interattive. Inoltre , sono stati creati percorsi di formazione per docenti , affinché possano integrare l’AI nelle lezioni in modo consapevole ed efficace .Quindi, l’intelligenza artificiale è destinata a diventare una presenza sempre più rilevante nelle scuole.
Tuttavia, il suo utilizzo richiede un equilibrio tra innovazione tecnologica e valori educativi. Per il futuro sarà fondamentale investire in infrastrutture digitali, formazione del personale e politiche che garantiscano imparzialità e sicurezza, affinché l’intelligenza artificiale possa migliorare l’esperienza scolastica per tutti gli studenti.
Ilenia Scuderi - Liceo delle Scienze Umane IIS "Rosina Salvo" di Trapani- Progetto PNRR Futura "Il giornalismo digitale nell'era dell'I.A"