La conferenza dei sindaci della provincia di Trapani, prevista venerdì scorso, almeno in maniera ufficiale non si è mai svolta. La mancanza del numero legale ha impedito di avviare l’incontro che prevedeva un confronto con il direttore generale dell’Asp di Trapani, Ferdinando Croce. Sul tavolo, la delicata questione degli oltre 3.300 esami istologici in attesa da mesi, troppi per chi attende un responso, e la gestione della sanità in provincia. Il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, ha sollevato un interrogativo che riflette la frustrazione dei cittadini e delle istituzioni locali: “Qual è il sistema socio sanitario in Sicilia che mi garantisce il diritto alla salute e le cure, o devo ricorrere per forza ad un privato?”.
Tra gli assenti, il sindaco di Castelvetrano, Giovanni Lentini, che ha classificato la riunione come uno strumento di propaganda. Il sindaco Massimo Grillo invece ha parlato di problemi tecnici, legati alla connessione remota. A far saltare il numero legale, come confermato da Tranchida, è stato di fatto l’assessore del Comune di Mazara del Vallo, Giampaolo Caruso, inviato dal sindaco Quinci. “Caruso - racconta Tranchida - entrava ed usciva dall’aula, poi quando ha visto collegarsi il sindaco di Alcamo ha abbandonato la sala”.
Tutto frutto di una strategia politica? Il sospetto rimane. Un retroscena che riguarderebbe la corsa alla presidenza della Provincia di Trapani, con i sindaci di Mazara del Vallo e Castelvetrano candidati a ricoprire quel ruolo. Alcuni esponenti locali, infatti, hanno suggerito che la strategia, su input di esponenti di Fratelli D'Italia, fosse finalizzata a proteggere il direttore generale Croce.
Tranchida, però, non si è fermato alle critiche. Ha annunciato l’introduzione di un'iniziativa innovativa per affrontare le problematiche della sanità a Trapani. Il progetto "Salute in Comune", ovvero un canale diretto per le segnalazioni dei cittadini.
L’idea è quella di istituire un numero verde attraverso il quale i cittadini possano denunciare disservizi e disagi legati alla salute. Un’iniziativa che Tranchida spera possa essere replicata anche da altri sindaci della provincia. La risposta istituzionale sembra però essere ancora lontana, visto che, come raccontato dallo stesso Tranchida, il direttore Croce ha spiegato di aver cercato l'aiuto delle altre Asp siciliane già dal luglio scorso, senza però ricevere risposte concrete. Questo ha portato a un ulteriore accumulo di referti.
La situazione, descritta dal deputato trapanese del PD, Dario Safina, non può che essere definita come un chiaro esempio di "sanità allo sbando". Le strutture ospedaliere sembrano agire come entità isolate, prive di una rete di comunicazione efficace. Il nodo centrale resta dunque la necessità di una coordinazione tra le diverse realtà sanitarie regionali e una gestione più trasparente ed efficiente delle risorse. Se la politica locale non riesce a dare risposte concrete, è fondamentale che la Regione intervenga per evitare che la sanità continui a rimanere un terreno di scontro piuttosto che di collaborazione.