Gli infermieri sono gli operatori sanitari che garantiscono un’assistenza globale del paziente ricoverato in ospedale, soddisfacendo i loro bisogni fisici, psichici e sociali. L’infermiere è colui che accoglie il paziente dal suo ingresso in ospedale fino alla sua dimissione. Quando il paziente ha un qualsiasi problema è l’infermiere il primo operatore che lo assiste e lo mette in sicurezza. Perché prima non erano considerati eroi? Ci sono sempre stati per i loro pazienti e ci sono soprattutto oggi che devono difenderli contro un ‘’mostro’’ comune.
Questo ‘’mostro’’ invisibile che tutti temono e che fino ad oggi non viene conosciuto del tutto è il virus sars-Covid 19. Un virus che viene trasmesso tramite contatto diretto ed è riuscito ad uccidere moltissime persone tra cui molti operatori sanitari. La modalità di trasmissione del virus covid 19 è il contatto diretto quindi da persona a persona, la cui modalità principale avviene tramite le goccioline ( tosse, starnuti..). Le persone che sono affette possono avere vari sintomi : febbre, tosse, mal di gola, dolori generalizzati, tutto ciò dipende dal quadro clinico della persona infetta.
Infatti le persone a rischio sono : gli anziani e tutte le persone che hanno problemi respiratori, cardiaci e immunologiche. Moltissime persone si sono infettate e non sempre in maniera asintomatica (i quali venivano trattati a casa) ma con sintomatologia grave, dove l’unico posto sicuro era l’Ospedale. I posti letto diminuiscono sempre di più e i contagi aumentano sempre di più, numeri che fanno paura non solo al popolo, ai cittadini italiani anche agli stessi infermieri. Mentre voi eravate a piangere i vostri cari a casa, gli infermieri erano in ospedale a combattere una guerra invisibile, indossando tute, mascherine, occhialini, guanti e vedendo molti dei loro pazienti soffrire e spesso morire.
Voi davvero pensate che gli infermieri sono abituati a vedere la gente morire? No, nessuno mai può abituarsi a vedere la gente morire. E ne hanno visto di gente morire e sì. Pazienti che avevano fame d’aria, assistiti da un ventilatore meccanico, come il cosiddetto ‘casco’’ che si ritrovavano in terapia intensiva, allontanati dalla loro famiglia e costretti a stare giorni, settimane in quel letto dell’ospedale… A fianco a loro chi c’era? Gli infermieri. Quelle stesse persone che cercavano di regalare speranza con un sorriso coperto dalla loro mascherina.
Le stesse persone che festeggiavano quando un paziente guariva, cantando e ballando con lo stesso. Infermieri che hanno dovuto sopportare doppi turni di lavoro bardati a volte per sopperire la mancanza di personale, perché anche gli eroi si sono ammalati. Doppi turni con le tute che non potevi cambiarle durante il turno, si vestivano all’inizio del turno e si svestivano a fine, non potendo andare in bagno, non potendo togliersi la mascherina comportando la comparsa delle ulcere da Pressione. Gli infermieri non sono eroi soltanto adesso, lo sono sempre stati e lo saranno sempre.
Non è un lavoro come altri, di fronte a loro hanno degli esseri umani quindi pur mantenendo una distanza interpersonale infermiere-paziente in qualche modo vengono coinvolti in quello che succede durante le ore lavorative. Il covid ha fatto trapelare il duro lavoro che c’è dietro alla facciata dell’ospedale da parte degli infermieri e degli operatori sanitari, una professione che tutti sottovalutano ma che non tutti riescono a intraprendere. Maria Bensorte