​Trapani. “Urge un appello unitario delle istituzioni contro la nascita del polo di addestramento per F-35 a Birgi”

Lettera aperta al presidente della Provincia, ai sindaci e ai deputati eletti nel territorio

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
16 Settembre 2025 15:50
​Trapani. “Urge un appello unitario delle istituzioni contro la nascita del polo di addestramento per F-35 a Birgi”

L’attivazione del polo di addestramento per F-35 all’aeroporto di Trapani Birgi escluderebbe il completamento del percorso per l’istituzione del Parco Nazionale delle Egadi e del litorale trapanese. 

Su questa ed altre considerazioni è incentrata una lettera aperta alle istituzioni territoriali: l’ex direttore del Parco Nazionale dell’Isola di Pantelleria, Antonio Parrinello, scrive ai sindaci del territorio, al presidente della Provincia, Salvatore Quinci, e agli onorevoli eletti in provincia di Trapani, richiamando ad una scelta fondamentale ed evidenziando la necessità di un appello unitario.

Di seguito, il testo integrale diffuso da Antonio Parrinello.

Oggetto: L’aeroporto di Trapani Birgi e il futuro del nostro territorio

Care Sindache, cari Sindaci, Signor Presidente,Onorevoli,

con accorata partecipazione mi rivolgo a Voi in un momento cruciale per il destino del nostro territorio. Le recenti notizie sull’istituzione, presso l’aeroporto di Trapani Birgi, del secondo polo mondiale di addestramento per i piloti degli F-35, attualmente tra gli aerei da combattimento più avanzati e sensibili a livello tecnologico, utilizzati da molte potenze globali, impongono di aprire una riflessione ampia e condivisa sul futuro della nostra provincia.

Birgi non è soltanto una pista militare: è la porta di accesso della Sicilia occidentale, un presidio vitale per il diritto alla mobilità dei cittadini e un motore indispensabile per il turismo e l’economia agricola. Non possiamo consentire che il suo ruolo venga ridotto esclusivamente a funzione militare, oscurando la dimensione civile e sociale che deve restare al centro della sua missione.

Dal 2007 lo Stato italiano ha istituito in Sicilia quattro Parchi nazionali. A distanza di quasi vent’anni, solo uno è diventato realtà: il Parco Nazionale di Pantelleria. Restano incompiuti gli altri, e tra essi il Parco Nazionale delle Egadi e del litorale trapanese, che potrebbe rappresentare una straordinaria occasione di rilancio per il nostro territorio, unendo tutela ambientale, sviluppo sostenibile e nuove prospettive di lavoro.

Non dobbiamo lasciarci ingannare da facili promesse che oggi provengono da più parti: si parla di uno sviluppo mirabolante dettato dalle industrie militari, di un numero straordinario di posti di lavoro che dovrebbero nascere grazie alla presenza di basi e armamenti. In un territorio come il nostro, dove la disoccupazione pesa e il lavoro è scarsissimo, è naturale che simili promesse attraggano l’attenzione. Ma sono false promesse. Basta guardare cosa accade attorno a tutte le basi americane nel mondo e in Italia. In Sicilia abbiamo un esempio lampante: Sigonella, che non ha portato sviluppo diffuso né benessere per le comunità locali, ma soltanto vincoli e marginalità.

La risposta, per noi, è un’altra. È quella indicata da Papa Francesco nell’enciclica Laudato si’, che ci invita a prenderci cura della nostra Casa Comune, ricordandoci che “tutto è connesso” e che la custodia della bellezza del creato è inseparabile dalla pace tra i popoli. In questo momento ipercomplicato, in cui la tensione internazionale cresce e la guerra avanza, il nostro compito è attenuare i conflitti, costruire rapporti tra le comunità e offrire speranza.

Per questo oggi si tratta di scegliere con chiarezza:

* da un lato, la base militare, che rappresenta la logica della guerra, della chiusura e della dipendenza da false promesse di lavoro;

* dall’altro, il Parco Nazionale delle Egadi e del litorale trapanese, che incarna la logica della pace, della bellezza, dello sviluppo sostenibile e della libertà per le nostre comunità.

La legge istitutiva del Parco già esiste: non c’è bisogno di inventare nulla di nuovo, ma di completare un percorso. Tocca ai Sindaci e al territorio assumersi la responsabilità di essere protagonisti, guidando con unità questa battaglia civile. Ma soprattutto, spetta a Voi, Onorevoli eletti, dimostrare con i fatti e non con le parole da che parte state. Non possiamo accettare che chi ci rappresenta a Roma o a Palermo resti in silenzio davanti a una scelta così decisiva per il futuro del nostro territorio.

Oggi, più che mai, dobbiamo abbracciare e preservare il nostro aeroporto con l’istituzione del Parco. La bellezza dei luoghi che circondano Birgi è il nostro vero scudo: essa ci permette di evitare lo scippo che lo trasformerebbe in un luogo esclusivamente militare e, al contrario, ci offre la possibilità di continuare a crescere attraverso lo sviluppo sostenibile, la valorizzazione del paesaggio e la trasmissione di questa eredità alle generazioni future.

Per questo Vi chiedo di farVi promotori di un appello unitario, affinché l’iter di concretizzazione del Parco Nazionale delle Egadi e del litorale trapanese riparta subito e si chiuda in tempi brevi. È una battaglia di dignità, di identità e di visione.

Grazie a tutti. Con rispetto e determinazione,

Antonio Parrinello

Ex Direttore del Parco Nazionale dell’Isola di Pantelleria

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