Giovane, allegro e profondamente innamorato della sua Trapani e del suo lavoro, una laurea in economia e management con specializzazione settore sportivo, Alessandro Achille, cuore pulsante della Handball Erice, da tre anni è tra i protagonisti dietro le quinte della Società nero verde come responsabile del marketing e commerciale.
“Quando ho ricevuto la telefonata del patron Norbert Biasizzo, vivevo ad Olbia dove lavoravo per la società calcistica della città. Ero andato in Sardegna, forse, per scappare dalla mancanza di mio padre (prematuramente dipartito un anno prima della partenza – N.d.R.) e per cercare di ritrovare un equilibrio. Ho iniziato a lavorare con mio padre e ricominciare senza di lui non è stato facile ma era arrivato il momento di mettere in atto i suoi insegnamenti”.
Ho avuto l'onore di lavorare con Nicolò e conosco bene i suoi valori e la sua etica che adesso riscontro in te
“Ho avuto la fortuna di avere non solo un padre ma un mentore. E' stato il mio maestro di vita che mi ha insegnato non solamente un mestiere ma la vita e il rispetto”.
Da tre anni, invece, sei un importante punto di riferimento del gruppo Handball Erice
“Con Norbert, prima del mio arrivo in Società, ci sono state vari incontri prima di prendere una decisione. Indecisione dettata non dal gruppo ma dalla mia volontà di non voler rientrare. Ma poi, si sa, il cuore e la città chiamano e dire di no a Norbert è quasi impossibile” sorride e continua “ma adesso sono tranquillo e posso affermare di aver fatto la scelta giusta”.
Il tuo ritorno a Trapani è stato significativo e stai avendo un importante riscontro nel territorio
“ Ma guarda, io credo che per avere riscontro basti essere leali, chiari e trasparenti e principalmente bisogna essere educati e rispettosi delle persone con le quali interagisci. Non sto inventando nulla di nuovo e credo di dirti nulla di nuovo ma è legge del mondo”
Il tuo arrivo in HE è stato significativo e hai dato un'importante impronta innovativa alla Società. Dal marketing sportivo al digitale, studi e approfondimenti per la promozione del gruppo HE.
“Il percorso di studi ma soprattutto le lezioni sul campo da parte di mio padre mi hanno permesso di portare la mia conoscenza all'interno della Società. Oggi io dico “marketing dinamico” e “pubblicità dinamica” e non più statica come accadeva fino ad un decennio fa. Prima di intraprendere un percorso di collaborazione con un'azienda occorre capirne e studiarne il target di riferimento studiandone i requisiti per capire le esigenze da entrambe le parti”
La HE ha acquisito un importante impianto sportivo caro ai trapanesi perchè costituisce memoria sportiva, il Palagranata. Tu, dietro le quinte, “muovi le redini” per la realizzazione di una realtà che promuoverà lo sport, gli eventi e il turismo.
“Il Palagranata è l'inizio e la fine di Trapani. E' posizionato in un punto strategico della città ed è riferimento per le vecchie generazioni e lo sarà per le future. Il Palagranata sarà un centro che permetterà di dare lavoro a tanti trapanesi e regalerà qualcosa di bello ad una città unica ma che ha bisogno di crescere ancora di più”
Il tuo gesto di rientrare a Trapani può essere da monito per tutti quei giovani che pensano di poter tornare in Sicilia e lavorare qui nel territorio reinventando e sviluppando lavoro.
“Alla mia generazione dico e continuerò a dire di osare. Le difficoltà ci sono e ci saranno sempre. Pretendiamo i nostri diritti e osiamo nel rientrare a casa nostra”.
Come mai, nato e cresciuto lavorativamente nel calcio, hai sposato il progetto HE.
“Ho trovato un pazzo più di me. Al mio rientro ho ricevuto delle proposte da altre società sportive ma io sono ritornato in Sicilia per la Handball Erice e ringrazio ma sto bene in questa Società. Le follie del nostro patron mi tengono vivo. La sua passione legata allo sport e al territorio mi hanno dato lo slancio per mettere la quinta e correre. Se una casa piace perchè cambiarla con un'altra? Sono sereno e questo per me è importante. Calcio, pallamano dobbiamo lavorare tutti insieme con un unico obiettivo: Trapani”.
Vittoria Abbenante