Una seconda possibilità per ricevere amore: dalla piccola Anna alle adozioni

La storia di Anna, bambina trapanese abbandonata in ospedale perché gravemente malata, e della genitorialità di cuore

06 Aprile 2023 23:40
Una seconda possibilità per ricevere amore: dalla piccola Anna alle adozioni

Una seconda possibilità può esserci sempre. 

È passato più di un mese dalla morte di Anna, la piccolina di cui avevamo scritto che non era stata accettata dai genitori perché gravemente malata e che, per questo, era stata adottata prima da medici e infermieri e, successivamente, da una famiglia trapanese.

I componenti di questo focolare domestico, nonostante il dolore per la morte di Anna, ci hanno raccontato con gli occhi pieni di speranza e di gioia che una seconda possibilità può e deve esserci per tutti. 

Giovanni e Caterina, rispettivamente papà e mamma di una casa aperta della Comunità Papa Giovanni XXIII, ne sono la dimostrazione.

Il cammino fatto insieme alla piccola ne è la prova certa. Non si può certamente nascondere la sofferenza per una perdita così grande, ma quello che più salta all’occhio nel chiacchierare con questi due genitori di cuore, è la loro immensa gioia. Quella stessa gioia frutto di un amore indissolubile e dal grande dono che essi stessi hanno ricevuto accogliendo Anna. 

Nonostante le notti insonni e le sofferenze patite – umanamente inspiegabili – Anna era fonte inesauribile di sorrisi e sguardi dolcissimi che soltanto lei sapeva regalare.

Un modo, forse, per ringraziare quella famiglia che, nella loro ordinarietà, hanno scelto di rigenerare nell’amore bambini che nessuno vuole. Anna, infatti, era stata abbandonata perché soffriva di una disabilità molto grave e i medici le avevano dato pochi mesi di vita. Lei, invece, il quattro ottobre scorso ha compiuto sei anni.

Non c’è, a riguardo, una risposta oggettiva o spiegazione scientifica valida. In realtà forse l’unica giustificazione ruota intorno all’amore gratuito, allo scambio reciproco di affetto che determina la vita di chi viene accolto e di chi accoglie. E chi ha incontrato Anna ha raccontato di essersi trasformato nel cuore e nell’animo: non era la sofferenza a farla da padrona ma l’immensa bellezza di una vita pura e disarmante perché, nel vederla, ci si rendeva conto che se non fosse nata sarebbe mancato al mondo un tassello importante e imprescindibile.

Bisogna dare a tutti delle opportunità, soprattutto a quei bimbi a cui manca l’amore e l’affetto per vari motivi. Ed è questo l’obiettivo delle Comunità Giovanni XXIII ma anche del “Centro Affidi ed Adozioni Distrettuale” di Trapani. La genitorialità di cuore può essere un obiettivo a cui chiunque può accedere: tutti hanno bisogno di una seconda possibilità ma, soprattutto, tutti hanno bisogno di amore.

Anna e tanti bambini come lei ne sono la dimostrazione.

Contatti del Centro Affidi ed Adozioni Distrettuale: centrofamiglied50@comune.trapani.it

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