​Trapani, offese sessiste alla consigliera comunale Marzia Patti

Numerose attestazioni di solidarietà e di condanna per un messaggio "intriso anche di odio e intimidazione"

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
28 Ottobre 2025 12:15
​Trapani, offese sessiste alla consigliera comunale Marzia Patti

Un messaggio privato, pure sgrammaticato a ulteriore riprova della grande ignoranza di chi lo ha scritto, è stato inviato su Facebook alla consigliera comunale di Trapani, Marzia Patti: “Vecchia mia goditi ste ultime ore. Occhio a non tornare a far sul lavoro più vecchio del mondo però forse lì siete brave. Forse però. Ci aggiorniamo cucciola”.

È stata la stessa Marzia Patti a renderlo noto ieri, pubblicando uno screenshot della messaggeria, insieme a una propria riflessione: “Trapani merita rispetto. Vogliamo davvero una Trapani dove un giovane uomo può insultare una donna, una dirigente politica, insinuando ed usando parole indegne? É questo il futuro che vogliamo? Io NO! Vogliamo – scrive la consigliera – una città che discute, non che odia. Che rispetta, non che offende. Che difende le sue donne - mamme, sorelle, mogli, figlie - e non le umilia esponendole al pubblico ludibrio. Io non mi fermerò davanti a queste meschinità. E non fermerete le donne che fanno politica con passione e coraggio.Trapani merita di più!”.

È stata quasi immediata la reazione della sindaca di Erice, Daniela Toscano, con un lungo post, intitolato “𝐈𝐥 𝐬𝐞𝐬𝐬𝐢𝐬𝐦𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐨𝐩𝐢𝐧𝐢𝐨𝐧𝐞. 𝐄̀ 𝐯𝐢𝐨𝐥𝐞𝐧𝐳𝐚. 𝐄 𝐯𝐚 𝐟𝐞𝐫𝐦𝐚𝐭𝐨”.

“Quello che è accaduto alla consigliera comunale Marzia Patti, Consigliere comunale Trapani è gravissimo. – si legge – Un messaggio privato intriso di sessismo, di odio e di intimidazione. Un atto vile che non ferisce solo una donna, ma tutte noi. E che ferisce anche la nostra comunità, il nostro modo di stare insieme, la nostra idea di politica che può piacere o meno, ma che va rispettata e il cui dissenso non può e non deve condurre a tanta bassezza. Ma tutto ha una spiegazione. Da settimane assistiamo a un linguaggio tossico, direi malato, che ha superato ogni confine del confronto civile. Linguaggio pieno di rabbia, parole velenose, insulti mascherati da critica politica. È un copione noto: si colpiscono le donne, si delegittima chi parla, si semina disprezzo per sminuire, danneggiare".

"Tutto questo è meschino. È sessismo travestito da libertà di parola. Non è sicuramente politica. Chi ha ispirato questo clima ormai irrespirabile si assuma le proprie responsabilità. E chi resta in silenzio davanti a tanta violenza verbale, soprattutto le donne, ne diventa complice. Il silenzio oggi non è neutralità: è inaccettabile consenso. Mi aspetto che chi ha alimentato tutto questo trovi almeno il coraggio di prendere le distanze, senza ambiguità. E invito tutte le donne (di ogni parte politica, in ogni ruolo) a guardare in faccia la realtà: se accettiamo che una di noi venga aggredita per il solo fatto di essere donna, domani toccherà a un’altra. E poi a un'altra e a un'altra ancora".

"Mi auguro, inoltre, che questo presunto dibattito, che è avvelenato dall'odio, si "elevi" a livello nazionale. Tutti devono sapere ciò che sta accadendo qui. A Marzia – continua Daniela Toscano – va la mia solidarietà piena, profonda, sincera. Non è sola, e non lo sarà mai. A chi pensa di zittire noi donne con la violenza verbale rispondo con chiarezza: non arretreremo di un millimetro. Perché non deve esserci posto per il sessismo, per la volgarità, per la violenza, nelle nostre città”.

Stamattina, è intervenuto con un comunicato stampa il presidente del Consiglio comunale di Trapani, Alberto Mazzeo: “Esprimo il mio più profondo disappunto e rammarico per le parole offensive e inopportune rivolte, attraverso un post su Facebook, alla Consigliera Comunale Marzia Patti del Comune di Trapani. Ogni forma di aggressione verbale, specialmente quando colpisce chi rappresenta le istituzioni, è da condannare con fermezza. Il dibattito politico deve sempre mantenersi nei limiti del rispetto e del confronto civile, fondamenti indispensabili di una democrazia sana e partecipata. A nome del Consiglio Comunale di Trapani, manifesto solidarietà piena e sincera alla Consigliera Patti e auspico che episodi simili non abbiano più a ripetersi.

Le istituzioni – continua Mazzeo – devono essere esempio di dialogo costruttivo e responsabilità pubblica, perché la cultura del bello si realizza anche attraverso le parole gentili, rispettose e inclusive che scelgono di costruire invece che ferire. Una democrazia vera non è linciaggio”

Un altro comunicato stampa è stato diffuso dalle Donne Democratiche, a firma di Giovannella Licari del Coordinamento nazionale Democratiche. “Le Donne Democratiche – si legge nel documento – non possono restare in silenzio di fronte all’impoverimento del dibattito politico nella città di Trapani. Siamo indignate e sgomente per quanto accaduto alla consigliera comunale Marzia Patti, donna democratica di grande impegno civile e politico, destinataria di parole gravemente offensive e sessiste da parte di un giovane attraverso i social. La ringraziamo per il coraggio con cui ha scelto di rendere pubblica questa vicenda: un gesto che può essere da stimolo per tante altre donne a denunciare simili comportamenti, perché solo chiamando le cose con il loro nome è possibile innescare un vero cambiamento culturale”.

“Negli ultimi mesi stiamo assistendo a un preoccupante crescendo di offese sessiste rivolte a donne impegnate nella vita pubblica, a Trapani e non solo. – continuano le Donne Democratiche – Troppi uomini, invece di confrontarsi sul merito delle idee e dell’operato, credono di poter sminuire il valore di una donna colpendola sul piano personale, estetico o morale.

Uno studio recente sulle offese di genere nel linguaggio politico italiano evidenzia le categorie più ricorrenti:

  • donne considerate abusive, non meritevoli di ruoli pubblici;
  • privilegiate, solo perché legate a un uomo facoltoso;
  • nemiche delle donne e dei bambini, accusate per le loro posizioni su temi sensibili come l’aborto;
  • autoritarie, tacciate di essere contro la libertà di stampa o di pensiero;
  • poco attraenti, oggetto di giudizi sgradevoli sull’aspetto fisico;
  • bugiarde, incoerenti, inaffidabili o incompetenti, dipinte come indegne di ruoli di responsabilità.
  • La donna che sceglie di esporsi in politica viene spesso colpita con l’intento di minare la sua credibilità, di delegittimare la sua parola e di distruggere la sua reputazione. A questo si aggiungono narrazioni basate sulla vita privata, usate per accentuare tratti negativi o costruire una percezione distorta e denigratoria. Ciò che inquieta maggiormente è che tutto questo avviene alla luce del sole, senza alcun timore di conseguenze giudiziarie o, ancor peggio, senza alcuna sanzione sociale. Mentre ci avviciniamo alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ricordiamo che, se il femminicidio rappresenta l’apice della violenza di genere, la sua base nascosta si alimenta ogni giorno nel linguaggio sessista, negli stereotipi e nelle offese normalizzate. Per questo chiediamo che le istituzioni, la politica e la società civile tutta assumano una posizione chiara e ferma contro il decadimento culturale e civile che stiamo vivendo. Servono segnali forti, soprattutto per le nuove generazioni, che devono poter crescere in una società libera dal sessismo e dal disprezzo verso le donne.

    Le Donne Democratiche si battono da sempre per i diritti, la parità e la libertà. La Conferenza delle Democratiche è un luogo aperto a tutte le donne — del Partito e non — che vogliono impegnarsi per costruire un Paese più giusto, in cui il rispetto e la dignità non siano mai messi in discussione. Le nostre battaglie non riguardano solo le donne: riguardano l’intera società. Andiamo avanti a testa alta, insieme”.

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