"Il sogno di Robert", tre trapanesi aiutano un uomo a rientrare in Israele

Il quarantenne da anni vive per strada e sogna di raggiungere l'Israele per non essere più discriminato per la religione

Maria Chiara
Maria Chiara Conticello
02 Maggio 2021 15:00

Il popolo italiano, si sa, è sempre stato descritto come accogliente e disponibile all’aiuto. Caratteristiche innate anche di tanti trapanesi che, nonostante le difficoltà che le situazioni a volte presentano, aiutano gli altri con tutte le forze possibili.

Ed è proprio grazie alla disponibilità e all’accoglienza che la storia di Robert, un quarantenne ungherese, si è intrecciata con tre trapanesi.

Da otto anni Robert vive in strada e ha girato la Spagna, il Portogallo – dove gli hanno rubato il passaporto – e la Germania. Qualche settimana fa, poi, è arrivato a Palermo dove qualcuno gli donato dei soldi per comprare un biglietto per Trapani. Il motivo è uno: i trapanesi sono più accoglienti, proprio quello che cerca Robert. Perché lui è sempre stato discriminato per un motivo: è ebreo.

E, stanco delle discriminazioni, ha deciso di andare via dall’Ungheria con un solo sogno: quello di raggiungere Israele e vivere lì.

«Abbiamo visto questo ragazzo dormire sotto casa nostra – ha dichiarato Eugenia Belluardo, una delle prime a notarlo in Piazza Generale Scio quando il ragazzo cercava di proteggersi dalla pioggia - quindi ci siamo avvicinati per capire se avesse bisogno di qualcosa. Così abbiamo conosciuto Robert e la sua storia».

Una storia toccante che fa sperare. Perché Cettina, Eugenia e Alberto hanno cercato di aiutarlo in tutto: gli hanno donato del cibo, lo hanno accolto in casa per una doccia e lo hanno sostenuto nella denuncia del passaporto e in tutta la documentazione che gli serviva per realizzare il suo sogno.

Un aiuto è arrivato anche dalla Comunità di Suor Maria Goretti dove il ragazzo è stato accolto e ospitato.

«Siamo stanchi – ha continuato Eugenia – di vedere la gente morire e non poter fare niente. Se abbiamo la possibilità di aiutare e di realizzare il sogno di qualcuno allora lo facciamo con tutte le forze possibili. Grazie al Comitato di Quartiere e all’Associazione Libera stiamo cercando di tenerlo vivo. Lui, che crede in Dio ed è un ragazzo allegro e ben educato, adesso è veramente felice».

Quella a Trapani, per Robert, è solo stata una sosta. I suoi tre angeli trapanesi, infatti, gli hanno pagato un biglietto per Roma dove si trova il Consolato Israeliano – così da ottenere il visto di ingresso per motivi religiosi e dargli la possibilità di poter studiare la lingua ebraica e riprendere contatto con la sua religione –.

Ma la solidarietà, invece, non si ferma mai. Perché Robert, arrivato a Roma, non sapeva dove alloggiare e ha trovato aiuto nel Vescovo di Trapani Pietro Maria Fragnelli che al momento si trova nella Città Eterna. Fragnelli, infatti, si è interessato alla storia dell’uomo ungherese e ha deciso di aiutarlo e sostenerlo.

Per gli ebrei sparsi in tutto il mondo esistono tanti programmi israeliani di rientro ma non è ancora chiaro se Robert ne potrà fare parte. Ma, adesso, lui è felice. E tutto questo anche grazie a tre trapanesi che hanno mosso tutta la città che ha solo una speranza: quella che Robert realizzi il suo sogno di vivere in Israele e non essere più discriminato per la sua religione, un po’ com’è successo a Trapani.

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