Una settimana dopo l’approvazione del DUP e del Bilancio di previsione 2026/2028, da parte del Consiglio comunale di Erice, comunicata dalla sindaca Daniela Toscano l’indomani della seduta, arriva una replica dell’opposizione consiliare, critica nei confronti degli strumenti programmatici esitati e delle affermazioni della prima cittadina.
In un documento, sottoscritto dai consiglieri Assunta Aiello, Michele Cavarretta, Vincenzo Maltese, Simona Mammina, Alberto Pollari e Vincenzo Favara, si afferma che “Il Bilancio di previsione 2026 del Comune di Erice, così come raccontato alla stampa dalla sindaca Toscano, appare come un documento già deciso, chiuso a ogni confronto e utilizzato come strumento di propaganda politica. Non un atto di programmazione, ma la conferma che nulla è destinato a cambiare realmente per la città. A ciò si accompagna una maggioranza consiliare ormai ridotta a mera formalità (ad eccezione della consigliera Mazzeo) che ratifica scelte assunte altrove, svuotando di significato il ruolo del Consiglio comunale”.
“Dietro la narrazione celebrativa dell’Amministrazione – continuano i consiglieri di opposizione – si nasconde un bilancio privo di visione, che continua a rifugiarsi nel mantra dei tagli regionali, senza offrire risposte concrete ai problemi della città. Nessuna soluzione per la viabilità di via Cesarò e via Manzoni, nessun impegno concreto sulla via di fuga di Martogna (la cui realizzazione venne annunciata in pompa magna a ridosso delle elezioni del 2022), ma rimasto un nulla di fatto, nessuna attenzione al miglioramento dei servizi, soprattutto nelle frazioni”.
Secondo Aiello, Cavarretta, Favara, Maltese, Mannina e Pollari, il Documento Unico di Programmazione approvato, “stanco e scollegato dalla realtà”, “conferma l’incapacità della maggioranza di affrontare le vere sfide di Erice. Emblematica – scrivono – è stata la bocciatura degli emendamenti dell’opposizione sull’illuminazione delle frazioni e sul potenziamento dell’offerta turistica, opportunità concrete respinte in nome dell’immobilismo”.
“Una gestione che riduce il Consiglio comunale a semplice organo ratificatore e che perpetua un metodo già noto, responsabile del progressivo impoverimento politico e amministrativo della città”.
I sei consiglieri vanno anche oltre: “Non può infine passare sotto silenzio l’atteggiamento di chi, come la consigliera Passalacqua, tenta di accreditarsi risultati che nascono dal lavoro dell’opposizione, né l’ambiguità di chi, come il consigliere Spina, dopo mesi di latitanza dai banchi dell’opposizione, emigrato altrove nel tentativo di garantirsi un posto al sole in vista delle future elezioni, senza peraltro riuscire nel triste tentativo di apparentamento tra PD e DC. Ciononostante, continua a professarsi parte di un’opposizione che ha più volte osteggiato, trasformandosi di fatto in una stampella della maggioranza e offrendo un cammeo anonimo ma comunque degno del celebre film ‘Totò cerca casa’.
“È tempo – auspicano in conclusione – che l’opposizione continui con determinazione il proprio impegno per costruire un futuro diverso per Erice, fondato su una visione politica autentica, sul confronto democratico e su scelte concrete per la comunità”.