Sono tanti i modi di dire siciliani che prendono spunto dalle usanze del passato. Molto interessanti, poi, sono quelli che si collegano al matrimonio o al fidanzamento.
Uno dei detti più curiosi e più usati è sicuramente «Chista è a zita», letteralmente «Questa è la fidanzata», pronunciato per affermare una condizione che non può cambiare e che bisogna accettare.
Il modo di dire può essere pronunciato in forma breve ma la sua particolarità sta nel fatto che ogni trapanese, e in generale ogni siciliano, conosce un finale diverso.
Nello specifico, sono tre i finali più utilizzati. Il primo è, senza dubbio, «Chista è a zita e si chiama Isabella» che, quasi sicuramente, prende spunto dal detto napoletano «Chesta è ‘a zita e se chiamma Sabella». Secondo alcuni, il modo di dire nacque da una donna che cercava di far unire in matrimonio due giovani. lo sposo, però, era molto titubante e si lamentava parecchio della giovane capitatele. La donna, spazientita, gli risposte «Chest’è a zita e chiamma Sabella» – forse il nome della fidanzata – come ad indicare che quella era la situazione e allo sposo non restava altro che accettare.
La seconda continuazione, invece, è «Chista è a zita e cu voli sa marita» che letteralmente può essere tradotto con «Questa è la fidanzata e chi vuole se la sposa».
Il terzo finale, poi, è quello meno utilizzato nel trapanese «Chista è a zita, orba, ciunca e struppiata» che letteralmente può essere tradotto «Questa è la fidanzata, cieca, zoppa e difettosa».
Le tre conclusioni, però, non cambiano il significato del detto. Il modo di dire, infatti, viene utilizzato quando si presenta una situazione poco ideale ma che deve essere accettata nonostante tutti i lati negativi. Proprio come un matrimonio – anche se la zita non si chiama Isabella – in cui bisogna accettarsi con i propri pregi e i propri difetti.