La privacy dei consiglieri manda in fibrillazione la maggioranza al consiglio comunale di Trapani. Tanto che il sindaco Giacomo Tranchida è costretto a convocare una riunione di maggioranza per ricompattare le fila.
L’ultima seduta del consiglio comunale di Trapani è stata particolare perché, se l’assemblea era stata convocata per trattare alcuni finanziamenti in favore del distretto socio-sanitario e per un debito fuori bilancio, la discussione principale ha riguardato, invece, la diretta del dibattito e la privacy dei consiglieri.
La diretta streaming, garantita sul sito del Comune, è saltata per un problema tecnico e il consigliere Fileccia (MpA), si è sostituito al servizio pubblico, trasmettendo i lavori sul proprio profilo Facebook. Invitato dal segretario generale Panepinto a interrompere la trasmissione, in base al regolamento vigente, Fileccia ha chiesto spiegazioni sul perché in passato i lavori siano stati trasmessi in passato da altri, in sostituzione o in contemporanea, alla diretta del Comune, senza che nessuno avesse sollevato il problema.
A questo punto Marzia Patti (Pd) comunica di non aver concesso il consenso al trattamento dei dati personali a Fileccia per la trasmissione del Consiglio sui profili social dello stesso consigliere ed ha abbandonato i lavori d’aula assieme alla collega di partito Giulia Passalacqua.
La presidente Annalisa Bianco ha sospeso la seduta e alla ripresa Salvatore Daidone (Polis con Coerenza, gruppo che sostiene Tranchida al pari di Patti e Passalacqua), si scaglia contro le colleghe di maggioranza sottolineando, tra gli applausi dell’opposizione, come “quanto fatto da Fileccia è stato già fatto in passato” e che, pertanto, “non ci sono differenze”.
Mentre Daidone termina il suo intervento, il sindaco Giacomo Tranchida richiama tutti all’ordine, convocando una immediata riunione di maggioranza per superare il problema.
Quando si è tornati in aula l’opposizione, Peppe Guaiana (Amo Trapani) e Maurizio Miceli (Fratelli d’Italia), hanno evidenziato come, sulla base di alcuni pareri reperiti attraverso il Ministero dell’Interno, a decidere sulle riprese dei lavori d’aula è il presidente. Nel frattempo, all’inizio della seduta, sui 16 consiglieri di maggioranza ne erano presenti 15, ma, alla ripresa, erano scesi a 12 e i 6 dell’opposizione (Miceli, Lamia e Gianformaggio per Fratelli d’Italia, Fileccia per il Mpa e Guaiana e Vassallo per Amo Trapani) hanno lasciato l’aula, mettendo in risalto come la maggioranza non fosse compatta non avendo i numeri per garantire il numero legale per proseguire con il Consiglio: almeno 13 consiglieri.
Ne è seguita la sospensione per un’ora e, alla ripresa, 5 consiglieri di opposizione (Fileccia nel frattempo aveva lasciato i lavori) si sono ripresentati in aula, garantendo il numero legale per approvare le delibere, considerato che nella maggioranza ci sono state alcune assenze ed erano meno dei 13 (su 16 totali che sostengono il sindaco Tranchida) necessari per poter procedere con i lavori senza dover far ricorso all’opposizione.