Quello che resta dell’automobile dell’allora giudice Carlo Palermo, distrutta nell’attentato del 2 aprile 1985 a Pizzolungo e ridotta a un ammasso di ruggine per decenni di abbandono alle intemperie, è esposto in piazza Vittorio Veneto, accanto al Monumento ai Caduti e di fronte la Prefettura di Trapani, in vista dell’inaugurazione sotto forma di opera d’arte.
Un breve video pubblicato sulla pagina social del Comune di Trapani, mostra “una anteprima della scopertura del nuovo Monumento cittadino”, prevista il prossimo 3 novembre alle 9. “L’opera è stata realizzata dall’artista Massimiliano Errera - si legge nel post - e comprende i resti dell’auto appartenuta all’ex Giudice Carlo Palermo, con una installazione artistica floreale dedicata alla memoria di Barbara Rizzo, Giuseppe Asta e Salvatore Asta, morti durante il tragico attentato mafioso proprio a Carlo Palermo”.
In poche ore, il video dell’installazione ha ricevuto oltre un centinaio di critiche e commenti negativi: si contesta l’opera, ritenuta da molti “di cattivo gusto”, ma anche l’inadeguatezza del luogo scelto. In tanti si sono affrettati a scrivere, sotto il post del Comune, che l’auto, già ridotta a un ammasso di ruggine, si deteriorerà ulteriormente se lasciata ancora alle intemperie.
“Orripilante! – è il parere di una signora che risiede in un comune sul Lago Maggiore – Pensate ai turisti (io) che vedono tale orrore. Vero è che rappresenta qualcosa d'importante da ricordare sempre. Ma quale arte del ricordo. Che bruttura, i monumenti sono altra cosa! Chi ha dato il benestare a tale bruttura avvilente ne capisce d'arte?!? Io no! Ma capisco la bruttezza quando una cosa è brutta è brutta! Dove sono gli intellettuali del ricordo della bellezza della sapienza”.
Un altro sollecita: “Ma togliete questo rottame che imbruttisce una piazza in maniera indecente.. ma sul serio diciamo?? Chi ha avuto questa meravigliosa idea?”.
Altre decine di interventi sono del medesimo tenore. Ma c’è anche chi apprezza l’iniziativa: “Serve!!! Come memoria da non dimenticare” scrive una; “c'è già la Stele a Pizzolungo per non dimenticare” obietta un’altra; “è giusto ricordare e commemorare, però – considera ancora un altro – secondo me non è il giusto biglietto da visita per i turisti che arrivano in città”.
 
             
     
					 
					