Pesca, Libia, Santino Adamo (Federpesca Mazara): “10 pescherecci autorizzati a pescare nella ZEE. Bisogna mettere fine alla guerra del pesce”

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
08 Settembre 2019 12:40
Pesca, Libia, Santino Adamo (Federpesca Mazara): “10 pescherecci autorizzati a pescare nella ZEE. Bisogna mettere fine alla guerra del pesce”

Ieri mattina, presso il porto peschereccio di Mazara del Vallo, una ventina fra armatori e pescatori hanno manifestato la loro rabbia per il grave episodio avvenuto nella mattinata del 6 settembre a circa 32 miglia a nord dal porto di Bengasi e che ha visto un gommone con bordo militari cirenaici sparare in aria dei colpi di mitraglietta per far allontanare da quell’areale di mare un gruppo di nove pescherecci mazaresi (“Anna Madre”, “Grecale”, “Aristeus”, “Medinea”, “Fenice”, “Artemide”, “Gladius”, “Diamante” e “Antartide”); fortunatamente l’intervento in zona di una unità della marina Militare Italiana avrebbe evitato il peggio e fatto desistere dal tentativo di sequestro da parte dei libici.

Nel corso del nostro servizio video al porto di Mazara, alcuni armatori oltre che chiedere fortemente un maggior servizio di vigilanza pesca da parte del Governo italiano, hanno ipotizzato (vi erano anche dei cartelloni affissi nel cancello di ingresso al porto) che l’azione intimidatoria nei confronti dei pescherecci mazaresi da parte di “presunti militari” fosse avvenuta a seguito della stipula di un recente accordo fra Federpesca, attraverso una società maltese, con autorità cirenaiche, per permettere (dietro pagamento di una quota mensile e con l’obbligo di sbarco del pescato a Malta) un piccolo gruppo di pescherecci mazaresi, associati alla suddetta federazione facente capo a Confindustria, di pescare all’interno della contesa (già teatro di numerosi sequestri e di aggressioni ai danni dei pescherecci mazaresi) ZEE (Zona Economica Esclusiva).

 “Storicamente –hanno detto i pescatori manifestanti– abbiamo sempre pescato in quell’area, altro che pagare. Ci sembra strano pure il silenzio assordante da parte della politica ad ogni livello a seguito della notizia degli spari”. Ricordiamo che la ZEE è una zona interdetta alla pesca, istituita unilateralmente (rifacendosi alla Convenzione di Montego Bay del 1982) nel febbraio 2005 dall’allora regime del colonnello Gheddafi,  che si estende per 62 miglia oltre il  limite di 12 miglia delle acque territoriali; una questione controversa in quanto la Convenzione di Montegobay sarebbe riferibile agli areali oceanici, non certo applicabile in un mare chiuso come il Mediterraneo.

Pertanto, al fine di comprendere come stanno effettivamente le cose, abbiamo contattato questa mattina l’armatore Santino Adamo, presidente di Federpesca Mazara. Per lui si è trattato del solito assalto delle milizie libiche contro equipaggi di pescherecci indifesi. “Era da tempo che dicevo agli armatori –ha affermato Adamo - di non andare in quelle zone di pesca perché, in base alle direttive ricevute dal Ministero, vi erano costanti pericoli. Quello che è accaduto non doveva succedere, il rischio è stato grosso”.

Adamo è sicuro che gli spari di mitragliette sarebbero stati opera della solita gendarmeria libica al fine di far allontanare i pescherecci. Altrimenti chi? –ha affermato Adamo- Pensate che un’organizzazione privata abbia l’autorità per far inviare un gommone e permettere degli spari? Condanniamo qualsiasi utilizzo delle armi”. Santino Adamo (in foto di copertina) ha così spiegato l’accordo di cui si parla tanto in queste ore nell’ambiente della marina di Mazara: “l’accordo è stato fatto da Federpesca con il Comando marittimo della Cirenaica, una società di intermediazione di Malta garantirebbe il rispetto dell’accordo.

L’accordo vale 5 anni –ha aggiunto Adamo- prevede la pesca in quelle acque per 8 mesi l’anno, a bordo di ogni peschereccio ci sarà un osservatore. In cambio la società proprietaria del peschereccio autorizzato a pescare in quelle determinate zone verserà 10.000 euro al mese ed 1,50 euro per ogni chilo di pesce pescato”. Santino Adamo infine ci ha detto che a ricevere l’autorizzazione sono stati una decina di pescherecci, alcuni dei quali (“Filippo Adamo”, “Borriello”, “Francesco Giacalone”, “Andromeda”, “Aliseo” ed “Antonino Maria”) sarebbe già pronti a a dare attuazione all’accordo.

“Questo accordo –ha concluso il presidente di Federpesca Mazara- potrebbe essere l’apripista per altri accordi con altri Paesi rivieraschi, penso ad esempio all’Egitto. Bisogna prima conquistare la fiducia delle Autorità marittime di quei Paesi; con questo speriamo di avviare un dialogo di pace, bisogna mettere fine alla guerra del pesce”. Francesco Mezzapelle  

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