«In piena crisi idrica, l'acqua che potrebbe servire per la prossima stagione irrigua nel Belìce rischia di essere dispersa, mentre i comuni trapanesi rimangono senz’acqua potabile. È la follia paradossale delle dighe Trinità e Garcia», dichiara la deputata regionale M5S Cristina Ciminnisi.
«Alla Diga Trinità, secondo quanto emerso dalla stampa e dalle organizzazioni degli agricoltori, i lavori non sarebbero mai iniziati. Nel frattempo l’acqua potabile e per usi civici della Diga Garcia, già in sofferenza estrema, è stata dirottata, come confermato dai vertici dell’ATI Trapani, verso le campagne destinandola a usi irrigui, sottraendola alle città. La Regione Siciliana che avrebbe dovuto programmare con visione, efficienza e responsabilità la risorsa idrica ha invece posto le condizioni per l’ennesima “guerra tra poveri”, tra agricoltori e cittadini, costretti a contendersi l’acqua dell’uno e dell’altro invaso».«Ad oggi, nonostante le piogge di novembre, il livello dell'invaso Trinità resta fermo a 61,88 metri, appena 12 centimetri sotto il limite massimo: superata quella soglia, l’acqua finirà in mare.
La richiesta di innalzare il livello d’invaso della Diga Trinità a 64 metri era stata avanzata dalla stessa Regione, ma poi non sarebbero stati eseguiti gli interventi di sicurezza richiesti dal Ministero – spiega Ciminnisi –. Il risultato è l’ennesimo fallimento delle politiche idriche della Regione Siciliana: mai strutturali, sempre emergenziali. Alla crisi della Diga Garcia che serve gran parte dei comuni ex EAS della provincia di Trapani, con l’invaso prossimo al collasso e al prosciugamento, si somma ora il rischio di spreco programmato della Trinità».«I sindaci del Trapanese stanno affrontando praticamente da soli una crisi che dovrebbe essere gestita dal Governo regionale e dalla Cabina di regia, ormai dimostratasi del tutto inefficiente – conclude la deputata –.
Mentre Schifani annuncia interventi spot e disperde centinaia di milioni tra dissalatori e revamping di vecchi pozzi, i sindaci e le popolazioni vengono abbandonati di fronte alla drammatica situazione di avere poca acqua per gli usi civici e insufficienti risorse per l’irrigazione. Schifani e il suo Governo hanno prodotto la tempesta perfetta, ma senza l’acqua».