“Le ormai puntuali repliche da parte di ATM SpA di Trapani, iniziano ad assumere il sapore del grottesco. Evidentemente, l’azione sindacale, sta mettendo in risalto motivi di imbarazzo che portano, di volta in volta, i vertici aziendali a doversi giustificare”. Cosi i sindacati per voce di Anselmo Gandolfo Filt Cgil, Rosanna Grimaudo Fit Cisl, Rosario Gentile Faisa Cisal e Mario Parrinello Ugl, rispondono alle ultime dichiarazioni di ATM Trapani dopo l’azione di sciopero dei sindacati di due giorni fa.
“Teniamo dunque a precisare che, il dato sullo sciopero da noi diffuso , il 74% dei lavoratori hanno incrociato le braccia, non si discosta molto dal 72,5% dichiarato da ATM. Precisare che tra gli ausiliari abbiano scioperato soltanto tre su cinquanta, non fa altro che confermare ~quanto da noi denunciato ai tavoli, cioè, la gestione personalistica del settore ausiliari del traffico. Di fatti più di un terzo dei dipendenti ‘non condizionati’, hanno manifestato il dissenso. Ci preme far notare inoltre ad ATM che nel numero totale dei dipendenti vanno considerati anche gli ‘impiegati quadro’ che, opportunamente, hanno sempre evitato scioperi contro l’azienda”.~I sindacati aggiungono “rispetto al contratto che l’Azienda ha sottoscritto con due sigle autonome e soltanto una firmataria del CCNL, lo stesso contiene aspetti che ledono fortemente la dignità dei lavoratori, una per tutte la decurtazione di 50 euro al mese qualora un lavoratore si dovesse assentare per due giorni di malattia”.
“Riteniamo utile ricordare ad ATM SpA che di servizi ‘in house’ ne ha già abbastanza, pretendere di inserirci anche i sindacati, sarebbe davvero troppo. Riteniamo doveroso, inoltre, chiarire che mai abbiamo fatto contro repliche e, a parte questa, mai più ne faremo. Nella consapevolezza che preferiamo portare avanti le trattative ai tavoli e non attraverso note stampa”. ~Anselmo Gandolfo Filt Cgil, Rosanna Grimaudo Fit Cisl, Rosario Gentile Faisa Cisal e Mario Parrinello Ugl, concludono “Abbia ATM, nel rispetto dei ruoli e delle norme, il buon senso di convocare tutte le sigle e non le preferite a tavoli aziendali”.
NOTA STAMPA