Se ai trapanesi dovessero chiedere qual è il momento più importante per la propria città, tutti risponderebbero: i Misteri. Una tradizione diventata ormai quasi una devozione e un momento dove è difficile non partecipare.
Ma fra tutti, c’è un trapanese che lo ha davvero fatto e oggi, nel giorno di Pasqua, non si può che scrivere di lui, amante dei Misteri e persona che ogni anno ha dato il cuore, diventando una certezza per tutti noi.
Luigi Barraco, ma per tutti Gigi l’amoroso, lo ricordiamo così: con la voce rauca, la sigaretta tra le dita e quell’amore per la processione visibile anche a mesi di distanza dall’apertura del Portone.
Il venerdì santo, poi, per lui era una festa: non esisteva una processione che iniziasse senza di lui e senza il suo sorriso, il suo vestito più elegante e il cappello in testa.
Nella sua vita non ha mai chiesto soldi per se stesso – forse solo qualche sigaretta – e quando lo faceva si sapeva che quei soldi non erano per lui, ma per il suo ceto – prima quello del Popolo e poi quello dei Barbieri e Parrucchieri – che, forse, amava più della sua vita.
Con la sua cassettina e l’immagine del suo Gruppo Sacro, Gigi l’amoroso era solito dire «Forza e coraggio che arrivano i Misteri!». Una frase che ripeteva continuamente quando, con il caldo e con il freddo, andava in giro per le offerte.
E lui, di giri ne ha fatti tanti. Gigi, insomma, non si stancava mai: sempre per strada e sempre così distinto.
E poi c’è un’altra versione di Gigi che solo qualcuno ricorda: estremamente educato, di una grande bontà, con un affetto immenso, sempre con la voglia di baciare e abbracciare tutti – proprio per questo chiamato in città l’amoroso – e con la ricerca di una mano da tenere mentre partecipava a messa.
Oggi Gigi ha più di ottant’anni ma continua sempre ad essere amoroso e a sorridere. Quel sorriso di gratitudine verso di tutti, di meraviglia per le cose belle che la vita gli ha donato. Quel sorriso che dovremmo avere tutti noi, quando pensiamo a Gigi l’amoroso e all’esempio unico di amore e devozione che ha dimostrato in tutti questi anni.
Illustrazione di Giada Barbara