Da sempre Via delle Arti – chiamata anticamente ‘mmezzu u latti o strata latti – è stata una vera e propria meraviglia per gli occhi, soprattutto per aver ospitato tanti artigiani e le loro piccole botteghe.
A rendere però Via delle Arti un luogo d’incontro per tutte le generazioni fu un palermitano: Angelo Galati ma a tutti noto come Angelino.
Fu proprio in quella via, infatti, che Angelino diventò un pezzo di storia popolare trapanese. E lo diventò grazie al suo laboratorio di tavola calda, creato insieme alla moglie e a pochi dipendenti.
Non tutti sanno che in quell’epoca – si parla degli anni Sessanta – quella della tavola calda era una novità per Trapani. E proprio per questo, in pochissimo tempo, Angelino fu il precursore e il maestro della rosticceria in città.
Non si trattava di normale rosticceria: Angelino, infatti, fu il primo a portare a Trapani la tavola calda alla palermitana, facendosi apprezzare soprattutto per le sue Rizzuole al ragù e le sue Iris alla ricotta.
Il laboratorio di Angelino, poi, era diventato un punto d’incontro per tanti. Forse per le novità che portava in città ma soprattutto per la sua gentilezza e la sua simpatia.
Con Angelino, inoltre, si avviò quasi una ribellione da parte dei giovani: l’odore della sua tavola calda era così irresistibile che, per la prima volta, i ragazzi iniziarono a non rispettare più la regola del pranzare solamente nella propria casa. Per chi viveva in periferia, invece, Angelino era una tappa fissa quando si mancava da scuola o quando, di nascosto dai propri genitori, si andava a passeggiare al Centro Storico.
Con il tempo, però, Via delle Arti non fu più la stessa: gli artigiani, infatti, pian piano andavano via e di quella meravigliosa strada restò quasi nulla. Nel 1996, poi, Angelino decise di aprire il suo laboratorio in Via Ammiraglio Staiti. Il suo nome e soprattutto il profumo della sua tavola calda diventò così una certezza, non solo per i trapanesi ma anche per chi arrivava in città da lontano e non sapeva rinunciare alla sua rosticceria.
Quella rosticceria arrivata in città grazie ad Angelino che, nonostante sia venuto a mancare nel 2015, è impossibile dimenticare.
Perché il profumo e il sapore dei suoi cibi non sono in alcun modo paragonabili a quelli che, ormai giornalmente, troviamo in altri locali della città. E soprattutto perché, tra una Rizzuola alla carne e un’Iris alla ricotta, Angelino si è fatto amare da tante generazioni trapanesi per quello che realmente era: gentile, simpatico e sempre sorridente. Lo stesso sorriso che, passando da Via delle Arti, tutti ricordano con nostalgia, perché di quegli anni è rimasto solo questo.
Illustrazione di Giada Barbara