Sono scesi in piazza oggi pomeriggio, a Trapani, i sindacati della Polizia penitenziaria: un corteo con bandiere e striscioni è partito da piazza Vittorio Emanuele ed ha stazionato per oltre un’ora davanti la Prefettura, per gridare le gravi difficoltà affrontate dal personale in servizio nella casa circondariale “Pietro Cerulli”.
La manifestazione ha ricevuto l’adesione dell’avvocatura trapanese, presente con una rappresentanza. “Abbiamo inteso prendere parte, con il consigliere delegato Giulio Vulpitta e altri colleghi, alla manifestazione di protesta organizzata dai sindacati di polizia – dice il presidente dell'Ordine degli avvocati di Trapani, Salvatore Longo – per solidarizzare con la polizia penitenziaria che opera presso la casa circondariale in una situazione di gravissimo disagio per via delle notevoli carenze di organico. Ciascun lavoratore, specie se opera alle dipendenze dello Stato, dovrebbe essere messo nella condizione di adempiere ai propri doveri in condizioni di dignità e di normalità, cosa che da troppo tempo non avviene qui a Trapani. La nostra presenza – conclude – ha voluto ribadire vicinanza ed apprezzamento per un corpo purtroppo considerato di serie b che svolge un ruolo assai delicato in un contesto molto difficile”.
Le ragioni della protesta sono elencate in una volantino, distribuito durante la manifestazione, a firma dei segretari provinciali Gaspare D'Aguanno (Sappe), Manlio Pisciotta (Sinappe), Fausto Caruso (Osapp), Vito La Torre (UilPa), Arcangelo Poma (Uspp) e Dario Schifano (Fns Cisl).
“I perché della protesta del Corpo di polizia penitenziaria di Trapani. – si legge – La polizia penitenziaria di Trapani protesta: perché il dipartimento non può continuare a calcolare nella dotazione organica i 25 poliziotti penitenziali che fanno scorta ed investigazioni; perché la struttura è totalmente in decadimento, con la totale mancanza di Igiene e salubrità che mette in pericolo la salute dei lavoratori; perché da oltre un decennio, a parte una parentesi di sei mesi, siamo senza un direttore titolare e in un carcere come Trapani e inammissibile; perché la gravissima carenza di organico e il sovraffollamento espone i lavoratori a violare gli ordini di servizio con ricadute disciplinari e penali; perché in un momento così difficile con un alto numero di ristretti, inclini a violare le norme penitenziarie tra cui anche i malati psichiatrici, è impensabile non avere un reparto di isolamento; perché in queste condizioni non si può assicurare ordine, disciplina, sicurezza interna ed esterna e recupero dei detenuti; perché nell'arco di otto mesi il personale ha subito da parte dei detenuti 234 violazioni di norme penali, tra cui violenza, minacce, ingiurie e oltraggio; perché la quarta forza di Polizia dello Stato come la polizia penitenziaria non può essere depotenziata a causa di leggi e/o disposizioni inapplicabili ovvero in contrasto tra di loro”.
Un quadro della situazione è tracciato da Gioacchino Veneziano, segretario regionale Uilpa Polizia penitenziaria, nell’intervista realizzata a margine della manifestazione.