Tari a Trapani, Fdi contro Tranchida sull'aumento: "Ignorate le nostre proposte per la riduzione"

Miceli, Lamia e Gianformaggio: "Le nostre idee sempre bocciate, pur ricevendo l'apprezzamento degli uffici"

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
25 Luglio 2024 11:16
Tari a Trapani, Fdi contro Tranchida sull'aumento:

Tranchida lavora per mettere le mani in tasca ai trapanesi, e poi l'opposizione le sue proposte per la riduzione della Tari le aveva presentate.

Fratelli d'Italia rimanda al mittente le accuse di Giacomo Tranchida, sindaco di Trapani, in seguito all'aumento delle tariffe della Tari, la tassa sui rifiuti. Fdi aveva definito fallimentare la gestione di Tranchida e il primo cittadino ha replicato evidenziando come l'opposizione non abbia avanzato alcuna proposta per ridurre la Tari. Ora Maurizio Miceli, Nicola Lamia e Gaspare Gianformaggio, i tre consiglieri comunali di Fratelli d'Italia vanno di nuovo all'attacco perché sottolineano come le proposte per la riduzione della Tari siano state presentate.

"Tranchida e Barbara non hanno fatto nulla negli ultimi anni per evitare l’aumento della Tari - affermano i tre consiglieri di Fratelli d'Italia -, hanno saputo soltanto aumentare tutto cercando di attribuire le colpe agli amministratori precedenti, alla Regione, al Governo Nazionale, alla mafia dell’acqua. Manca solo che chiamino in causa il sindaco di Misiliscemi e abbiamo completato il quadro, anzi no. Lo chiamano in causa ripetutamente. Ricordiamo quando chiedeva il voto nelle frazioni parlando di autodeterminazione dei popoli e ora, dall’acqua al bilancio a tutto il resto, i responsabili sono i fautori della secessione della città di Trapani. Noi siamo sempre stati dalla parte del No, con tanto di comitato costituito all’epoca del referendum".

Per Fratelli d'Italia "queste sue continue fluttuazioni tra una verità e un’altra, cercando di mistificare le condotte altrui per coprire i propri evidenti errori, hanno stancato i trapanesi tant’è che è l’ultimo sindaco in classifica per gradimento secondo il Sole24Ore. Non abbiamo la pretesa di essere sondaggisti ma non ci voleva uno studio particolare per saperlo. Il sindaco sconosce le norme, anzi, pur conoscendole continua ad alzare le imposte, compresa proprio la tassa di soggiorno, con cui potrebbe per legge ridurre l’aumento Tari. Le nostre proposte, costantemente ribadite in consiglio comunale e non solo, sono state sempre ignorate, pur ricevendo l’apprezzamento degli uffici e, talvolta, addirittura tacciate di essere strumento di istigazione a reato: la verità è che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Tranchida - Barbara non lavora per migliorare le condizioni dei trapanesi ma per mettergli le mani in tasca".

Tranchida ha anche fatto riferimento all'assenza dall'aula di parte dell'opposizione nella seduta dedicata proprio alla Tari. "Fratelli d’Italia era presente in consiglio comunale, il consigliere Miceli invece era a Palermo a partecipare alla fiaccolata in suffragio di Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta. Una seduta (quella sulla Tari, ndr) che non si doveva tenere perché non era stata correttamente convocata la seconda commissione consiliare, i cinque giorni non erano trascorsi, e poi la vergogna del contingentamento dei tempi a 15 e poi 20 minuti per trattare un tema così delicato.

Tranchida - Barbara danno ordine e i consiglieri di maggioranza eseguono, con continue violazioni del regolamento, con un clima consiliare sempre teso, dovuto al fatto che all’opposizione non è consentito di fare il proprio ruolo, d’altronde hanno perfino bocciato le dirette sulla pagina istituzionale Città di Trapani per evitare che sempre più cittadini possano vedere come si comportano, patendo solo le conseguenze delle loro scelte: tasse alte a parità di disservizi. Meno male che amministrare era una cosa seria”.

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