La sconfitta più nostalgica che si possa raccontare della storia centenaria del Trapani Calcio, vergognosamente interrotta pochi mesi fa. Esattamente sette anni fa, per il quarto turno della Tim Cup, il Trapani di Roberto Boscaglia sfidava a “San Siro” l’Inter di mister Walter Mazzarri. Un miscuglio di sensazioni che faticano a descriversi anche a distanza di tanti: la maestosità e la gloria della “Scala del calcio”, la sciarpata dei tifosi granata presenti sugli spalti, gli applausi di Javier Zanetti alla tifoseria.
E poi c’è la partita: il primo tempo lasciava presagire che i novanta minuti fossero solo un contorno alla storia che si respirava per i colori trapanesi. La sfortunata autorete di Marcone, e i gol di Belfodil e Taider avevano ipotecato già la qualificazione dei nerazzurri dopo 45’. Nella ripresa la reazione da grande squadra, in barba al blasone interista: Cristian Caccetta infila Carrizo al 54’; il Trapani inizia veramente a godersi la serata, nessuna pressione, solo spregiudicatezza. L’Inter arretra: al 90’ la firma di Giuseppe Madonia con un diagonale e lo spauracchio nerazzurro nel finale.
È la storia di uomini entrati nella memoria storica di ogni tifoso trapanese. Era il Trapani della prima promozione in Serie B, era il Trapani glorioso dell’era Morace. Resta la fotografia di Piazza Duomo inondata di tifosi, dell’emozione pre partita e della commozione al triplice fischio. È la sceneggiatura di uno degli spettacoli più esaltanti mai vissuti nello sport trapanese. «La storia siamo noi [...] siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da perdere». Foto Pappalardo