Inchiesta "Dirty Mud". Ciminnisi (M5S): "Fanghi in mare, nessuna risposta da due anni"

"Governo e Assessorato Ambiente silenti sul dragaggio del porto di Trapani"

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
23 Maggio 2025 11:04
Inchiesta

«Già due anni fa avevamo chiesto chiarimenti sul trattamento dei fanghi dragati dal porto di Trapani. Oggi, dopo l’inchiesta Dirty Mud, quegli stessi timori trovano una prima conferma in un sistema che sembra aver fatto della violazione delle norme ambientali una prassi consolidata. I nostri timori erano fondati, ma il Governo regionale e l’Assessorato all’Ambiente hanno scelto di voltarsi dall’altra parte senza mai rispondere alle nostre domande».

A parlare è la deputata regionale trapanese del M5S, Cristina Ciminnisi, che torna sull'interrogazione presentata il 6 febbraio 2023 e mai evasa dall'Assessorato regionale al Territorio e Ambiente: «All’epoca chiedevamo chiarezza sul destino dei fanghi classificati A e B, che sarebbero stati sversati in mare, al largo, tra Cornino e Monte Cofano. Volevamo garanzie che quei materiali fossero stati effettivamente trattati secondo norma. Ma il Governo non ci ha mai risposto. E oggi, dopo quanto sta emergendo a Porto Empedocle con i fanghi classificati C e D (quelli maggiormente inquinati, ndr), la preoccupazione torna più forte di prima».

«Il punto è semplice – incalza Ciminnisi –: la nostra interrogazione è ancora lì, ignorata da due anni e, dopo le notizie emerse sui fanghi non trattati a Porto Empedocle, vogliamo tutte le rassicurazioni sulla caratterizzazione dei fanghi sversati al largo di Cornino. Non consentiremo a nessuno di avvelenare il nostro mare».

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