Inchiesta carceri di Trapani: il Riesame alleggerisce le posizioni degli agenti e riqualifica il reato

Per i giudici non si tratta di tortura ma di maltrattamenti

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
09 Dicembre 2024 17:49
Inchiesta carceri di Trapani: il Riesame alleggerisce le posizioni degli agenti e riqualifica il reato

Nuovi sviluppi nell'ambito dell'inchiesta che ha coinvolto numerosi agenti di polizia penitenziaria delle carceri Pietro Cerulli di Trapani, accusati di presunte torture e abusi ai danni di detenuti. Dopo Filippo Bucaria, Claudio Angileri e Claudio Di Dia, il Tribunale del Riesame di Palermo ha alleggerito le posizioni anche per Filippo Guaiana, Antonio Mazara e Antonino Fazio, assistito dall'avvocato Fabio Sammartano.

Per questi ultimi tre, inizialmente sottoposti agli arresti domiciliari, il Riesame ha disposto la sospensione dall'esercizio di pubblici uffici per un periodo di dodici mesi. La stessa misura sembrerebbe essere stata adottata, sebbene non ancora ufficializzata, anche per gli altri agenti precedentemente ai domiciliari.

Il Riesame ha inoltre ridefinito l’accusa principale, passando dal reato di tortura a quello meno grave di percosse o maltrattamenti. Per Antonio Mazara, assistito dall’avvocato Francesco Brillante, è stato revocato il provvedimento di arresti domiciliari senza l’applicazione di alcuna misura interdittiva. 

Gli agenti continuano a essere indagati per maltrattamenti, anche se il Tribunale del Riesame non ha ritenuto configurabile il reato di tortura, inizialmente contestato dalla Procura di Trapani.

Complessivamente sono 46 gli agenti sotto indagine. 

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