Migliorare l’accesso alle cure, rafforzare e migliorare la qualità dei servizi sanitari e socio-sanitari e renderne più equo l’accesso anche per gli utenti che subiscono più frequentemente e gravemente gli effetti delle barriere di accesso economiche, sociali e culturali. Sono questi gli obiettivi che tramite il Piano Nazionale Equità della Salute (PNES) 2021-2027, persegue l’Asp Trapani.
Il direttore generale Ferdinando Croce ha emanato un avviso pubblico rivolto agli Enti del Terzo Settore (associazioni di volontariato, cooperative e imprese sociali, enti religiosi,associazioni sportive dilettantistiche, Ong)disponibili a partecipare al tavolo di co-progettazione per la definizione e realizzazione di specifici interventi socio-sanitari.
Quattro gli ambiti di intervento da implementare: la salute mentale, la medicina di genere, gli screening oncologici e la presa in carico delle persone in vulnerabilità socio economica. Previsti, tra le varie attività, il rafforzamento dei servizi sociosanitari, l’adeguamento delle infrastrutture esistenti, l’acquisto di camper attrezzati, il potenziamento tecnologico e campagne di sensibilizzazione mirate.L'ASP Trapani, quale soggetto beneficiario per l'attuazione del piano di interventi “Contrastare la povertà sanitaria”, è destinataria di risorse per un importo complessivo di oltre quattro milioni di euro, di cui 2.469.527 del FSE e 1.603.378 del FESR.Gli Enti del Terzo Settore possono partecipare alla manifestazione di interesse in forma singola o in forma associata.
Sul sito internet www.asptrapani.it è possibile consultare l’avviso pubblico, gli allegati e scaricare il modulo di domanda. Le domande andranno presentate entro il giorno 8 febbraio via pec.“Il PNES offre un’opportunità straordinaria - sottolinea il direttore generale - per potenziare la medicina di prossimità e garantire l’accesso alle cure ai soggetti più vulnerabili, a quelli a rischio isolamento sociale, oppure emarginati per motivi territoriali, come nel caso dei residenti nelle isole Egadi e a Pantelleria.
Saranno i servizi sanitari a raggiungere gli utenti, e non viceversa, attraverso personale sanitario e socio sanitario. Gli accordi di co-progettazione con questi enti e associazioni - conclude Croce - e il coinvolgimento, nel partenariato operativo, anche dei servizi sociali dei Comuni, saranno quindi fondamentali per facilitare l’individuazione di quelle persone, cosiddette, in ‘povertà’ sanitaria”.