​Disordini nel carcere di Trapani, feriti due poliziotti penitenziari

La Uilpa Polizia Penitenziaria: “Servono strutture speciali e norme a tutela del personale in servizio”

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
15 Novembre 2025 09:39
​Disordini nel carcere di Trapani, feriti due poliziotti penitenziari

Due poliziotti penitenziari del “Pietro Cerulli” di Trapani, nelle prime ore di oggi, sono stati costretti a ricorrere alle cure del Pronto soccorso dell’ospedale Sant’Antonio Abate, a conclusione di nove ore di disordini in un reparto della casa circondariale. I due agenti non sarebbero in gravi condizioni (“uno è stato colpito dal lancio di una bomboletta di gas alla nuca, l’altro da un colpo di bastone al ginocchio nel corso di una pericolosa operazione”), ma si tratta dell’ennesimo caso di malessere e tensione in carcere, fronteggiato con tutte le forze disponibili e richiamando anche il personale libero dal servizio.

Lo evidenzia il segretario generale Uilpa Polizia Penitenziaria Sicilia, Gioacchino Veneziano, partendo dalla ricostruzione di quanto “è accaduto nel pomeriggio di ieri al reparto Mediterraneo, quando un detenuto tunisino, che doveva essere spostato in un altro reparto perché trovato in possesso di sostanza non consentita, si è opposto barricandosi nella cella, usando il piede del tavolino di legno in dotazione per impedire le operazioni della Polizia Penitenziaria, che ha dovuto usare il flex”.

“L’intervento – sottolinea il sindacalista della Uil regionale di settore – è iniziato intorno alle 16 di ieri ed è terminato all’una di notte, perché è stato rallentato ed ostacolato dal continuo lancio di bombolette di gas incendiate di altri detenuti contro la Polizia Penitenziaria, costretta così ad operare per 20 ore consecutive, e tanti altri operatori sono stati richiamati dal riposo e dalle ferie”.

“Auguriamo pronta guarigione ai colleghi coinvolti” continua Gioacchino Veneziano, esprimendo anche “un plauso a tutto il personale che ha operato con professionalità, abnegazione e compattezza in un contesto operativo pericoloso, amplificato quando si opera in strutture fatiscenti, sovraffollate, con voragini negli organici della Polizia Penitenziaria; quindi – conclude – servono norme che, davanti all'acclarata emergenza carceraria, rafforzino la legittimità delle azioni in servizio, ritenendo altresì necessario individuare strutture dove allocare detenuti che violano ripetutamente le leggi e le regole penitenziarie, che intralciano il percorso di recupero di tanti altri detenuti”.

Foto gallery

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza