Una lotta invisibile... Quando il corpo parla

Sempre più diffusi i disturbi alimentari causati dallo stress. La pellicola "Fino all'osso"

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
14 Marzo 2025 16:16
Una lotta invisibile... Quando il corpo parla

Ad oggi si verificano più frequentemente casi di giovani che soffrono di disturbi alimentari. La causa principale spesso è lo stress. Lo stress, non ha solo conseguenze a livello di perdita di controllo sul tipo di cibi consumati, ma anche sulla quantità e sulle abitudini alimentari. Le situazioni stressanti tendono a modificare e ad influenzare il rapporto dei giovani con il cibo e di conseguenza il nostro comportamento alimentare. Alcuni studi hanno infatti dimostrato che lo stress altera il consumo di cibo. I disturbi del comportamento alimentare, come l’anoressia nervosa, la bulimia e la fame nervosa sono patologie sempre più diffuse e preoccupanti.

Le persone colpite da questi disturbi “usano” il corpo e il cibo per colmare un disagio a livello psicologico. Nella fame nervosa pare che alcuni ormoni, come cortisolo (ormone che viene prodotto dalle ghiandole surrenali) e leptina (ormone prodotto dal tessuto adiposo), sembrano ricoprire un ruolo importante poiché hanno la capacità di regolare il consumo di cibo. Il rischio in cui si potrebbe incorrere è quello di sovra stimolare questo sistema di ricompensa a livello cerebrale: si consolida l’abitudine di mangiare frequentemente e di optare per alimenti non sani.

Questo comportamento, a lungo andare, aumenta il BMI, il peso e la massa grassa del soggetto. I soggetti stressati in generale tenderanno a reagire essenzialmente in due modi: l’aumento o la diminuzione del fabbisogno calorico giornaliero del 40% circa. Ad esempio, in uno stato di stress cronico si assiste ad un dispendio elevato di magnesio e alle sue conseguenze, carenza che, non colmata, diventa un fattore di rischio per cardiopatia, colesterolo elevato e ipertensione. Le condizioni descritte ci fanno pensare al film “Fino all’osso” che rappresenta alcuni tipici comportamenti anomali di chi soffre di DCA, sia nell'ambito dell’eccesso che nell'ambito della restrizione alimentare; lo fa attraverso scene sicuramente crude, ma d’altronde molto reali.

Questa scelta è da apprezzare, poiché solo raccontando la realtà della malattia si può aiutare a comprendere quali siano i segnali di riconoscimento dei suoi sintomi. Altrettanto veritiera è la mancata individuazione di una precisa causa della manifestazione della malattia. Sicuramente l’infanzia di Ellen non è stata facile; lei non si è mai sentita «accudita» dai genitori e, soprattutto dopo il loro divorzio, si è sentita abbandonata da entrambi. Questo è uno tra i fattori scatenanti la malattia, ma non l’unico, in quanto i disturbi alimentari sono malattie multi-fattoriali ed ogni storia ha poi le sue peculiarità. Il film dà un importante monito: per curare la malattia è necessario chiedere aiuto e, soprattutto, accettare tale aiuto. Ellen, solo alla fine del film, si rende realmente conto della gravità del suo stato e, solo in quel momento, accetta di doversi far aiutare.

La consapevolezza è solo il primo step di un lungo percorso in cui è necessario cercare persone esperte che diano «la mappa» per raggiungere lo stare bene. Cos’altro serve? Lo suggerisce Luke alla fine del film «Il coraggio è un pezzo di carbone che decidi di inghiottire ogni giorno». Nell’immaginario di Ellen, Luke pronuncia questa frase quando lei prende coscienza di come è realmente e trova la voglia e la speranza di ritornare nella casa di ricovero per continuare il percorso con il Dottor Beckham.

Ebbene, questa frase suggerisce un concetto importante: la guarigione si sceglie ogni giorno. Ogni giorno si può far qualcosa per invertire la rotta. Piccoli passi, ma quotidianamente, senza fermarsi. (in copertina disegno realizzato da Giorgia Chen). 

Rebecca Li Vigni e Giusi Simone (III L indirizzo Economico-Sociale IIS "Rosina Salvo" di Trapani- Progetto PNRR Futura "Il giornalismo digitale nell'era dell'I.A")

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