In una diretta Facebook di 24 minuti, l’ex assessore del Comune di Trapani, Emanuele Barbara, è intervenuto oggi, a due giorni di distanza dalle proprie dimissioni, per replicare al documento diffuso ieri pomeriggio da quelli che fino a poche ora prima erano i “suoi” consiglieri comunali.
Barbara è passato anche a stigmatizzare il silenzio che si sarebbe creato intorno a lui da parte del sindaco e della Giunta, e si è poi soffermato con toni propagandistici sulle reali necessità del territorio trapanese, anticipando l’intenzione di realizzare ulteriori dirette su vari argomenti, a partire – dice – dalla Trapani servizi.
Ma l’attenzione dell’ex assessore è stata rivolta soprattutto ai componenti del gruppo consiliare Rigenerazioni - Verdi Europa.
“È stato diffuso questo comunicato stampa da parte dei quattro cavalieri dell'Apocalisse – esordisce – alias i quattro consiglieri comunali che fino a ieri mattina dicevano di far riferimento al loro assessore Lele Barbara e che sono cascati dal pero dicendo di non sapere nulla di quella che era la situazione in essere e che sostanzialmente hanno appreso dai social le mie determinazioni.
Angela, Andrea, Baldo, Giovanni, ma veramente avete il coraggio di dire che non sapevate nulla? Io rimango esterrefatto: abbiamo fatto riunioni, chiacchierate, videochiamate, l'ultima addirittura il giorno delle dimissioni, e vi ho detto chiaramente che era mio intendimento andare via. L'avevo detto. In quella famosa telefonata registrata, della quale non sapevo assolutamente nulla, io dico e si sente chiaramente 'Oggi è lunedì, oggi mi dimetto'; addirittura mi dimetto il giorno dopo, il martedì, ma già nella telefonata dico che voglio dimettermi, quindi non mi dimetto per la telefonata.
Mi dimetto perché non condivido più nella maniera più assoluta una serie di situazioni che non mi vanno a genio e che riguardano sia lo sport che in generale, una visione assolutamente lontana del territorio, e mi stupisco che persone proprio come il mio amico Giovanni, che del territorio è un vero amante, possano sostenere decisioni che in realtà non stanno facendo bene a questo territorio”.
Poi Barbara passa in rassegna singolarmente i consiglieri Giovanni Parisi, Baldo Cammareri, Angela Grignano e Andrea Genco, ricordando a ciascuno di loro quanto si è speso per la loro presenza in Consiglio comunale. Da qui, la conclusione di Emanuele Barbara: “Io non ho tradito: sono stato tradito!”.
Nel corso della diretta, l’ex assessore ha sfidato più volte il sindaco e gli assessori a “portarmi in Tribunale”, e ha rievocato circostanze, riunioni e messaggi che sarebbero scaturiti, sia dai cori offensivi ricevuti allo stadio al termine della partita del Trapani di domenica scorsa, sia dalla famosa questione della convenzione per l’affidamento del palazzetto.
Poi ha stigmatizzato il silenzio da parte degli ex colleghi amministratori: “Onestamente – rinfaccia – quantomeno una telefonata, un messaggio... niente.. (l’unico è stato il presidente del Consiglio comunale). Il silenzio tombale, del sindaco e dell'intera giunta, è la prova provata del fatto che purtroppo c'è una giunta monarchica, dalla quale – dice – io sono andato via perché bisogna sbattere la testa sulle cose, io la testa l'ho sbattuta e ho avuto semplicemente il coraggio di dire arrivederci.
C'è invece chi questo coraggio non ce l'ha, perché sta bene dove sta, fa poco o niente e poi si pappa magari una lauta indennità con la quale può fare un bel viaggetto, una bella cena al ristorante... Fate! Lele non è da solo: non avete ancora compreso, cari componenti della giunta Municipale, Lele è circondato da migliaia di persone e Lele farà la sua strada e la farà insieme ai trapanesi. Basta, staccate la spina: il Governo è in crisi, bisogna avere il coraggio di dirlo”.