Trapani, anche gli agricoltori alle prese con la "grande sete"

Molti restano ore in coda per l'acqua, ma devono andare via perché le tubature dei Consorzi sono rotte

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
23 Luglio 2024 10:25
Trapani, anche gli agricoltori alle prese con la

La crisi idrica colpisce non soltanto i cittadini, ma anche gli agricoltori, costretti a snervanti ore di attesa per ricevere l'acqua necessaria, ma, costretti a ore di attesa per un po’ d’acqua. Salvo poi dover andare via senza alcuna possibilità di averla a causa delle tubature rotte.

È la storia di ordinaria follia che vivono gli agricoltori del trapanese costretti a mettersi in fila davanti al cancello del Consorzio di Bonifica Trapani 1, addirittura dalla notte.

Lo denuncia Coldiretti Sicilia che sottolinea come la situazione si ripeta quasi ogni giorno. “Il rito arcaico per la prenotazione delle irrigazioni nelle zone di Campobello di Mazara, Mazara del Vallo e Castelvetrano si basa sulla presenza e così agricoltori sono costretti a stare ore ed ore accampati per poi tornare in campagna delusi – dice Coldiretti –. La situazione è paradossale perché la condotta principale che dal lago Arancio porta l’acqua è piena di buchi. Nonostante la tragedia della siccità e le segnalazioni fatte da Coldiretti già dall’inverno scorso non si è stato ancora avviato un sistema di manutenzione che possa permettere agi agricoltori di lavorare“. “Un solo pilone del ponte sullo Stretto – ricorda Coldiretti Sicilia – basterebbe a creare invasi con moderni sistemi di pompaggio e si potrebbe ammodernare la rete di tutta la Regione“.

Un ritardo che mette a rischio lavoratori anche nel resto del territorio siciliano. “Centinaia di persone rischiano il posto di lavoro a causa di una tubatura. È la paradossale quanto sconcertante vicenda che riguarda i lavori dei lavori per il sollevamento dell’acqua dalla diga di Lentini per le aziende dell’area del catanese. Sono opere indispensabili per garantire la sopravvivenza delle aziende agricole ma nonostante le denunce di anni, nonostante la sollecitazione, nonostante i lavori siano iniziati ancora non si intravede la fine“.

Lo afferma il presidente Coldiretti Catania, Andrea Passanisi. “Un ritardo che non è più concepibile – aggiunge – e anche aziende florovivaistiche oltre a quelle agrumicole, che hanno una grande forza lavoro, rischiano di limitare la produzione con licenziamenti e cassa integrazione. Bisognerebbe lavorare giorno e notte per risolvere questo problema e non andare a “stop and go”. La siccità in Sicilia non è più una calamità ma un vero e proprio allarme sociale anche perché non si intervenire nell’accelerazione di lavori” conclude Passanisi.

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