Settimana del volontariato, un incontro dedicato ai diversamente abili

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
08 Novembre 2019 11:22
Settimana del volontariato, un incontro dedicato ai diversamente abili

Una giornata dedicata ai diversamente abili e alle loro esigenze, ma soprattutto alla loro integrazione nel tessuto sociale. Le persone diversamente abili da considerare quali opportunità per la società e non come un peso. Di questo si è parlato in uno degli incontri organizzati nell'Arco della Speranza, cioè l'ex Asilo Charitas di Trapani, in occasione della settimana dedicata al volontariato in programma fino a domani. L'ex Asilo, su espressa indicazione del vescovo di Trapani, Pietro Maria Fragnelli, diventa dunque un polo del volontariato cittadino.

Al secondo incontro in programma, oltre al vescovo di Trapani Fragnelli e al direttore della Caritas diocesana di Trapani diacono Girolamo Marcantonio, sono intervenuti: la psichiatra Maria Teresa Daniele, i coniugi Patrizia e Francesco Garuccio dell'associazione Papa Giovanni XXIII, gli educatori Annalisa Moscato e Gino Gandolfo, e suor Simone Machado. «Abbiamo bisogno di superare quelli che sono i nostri pregiudizi – spiega la psichiatra Daniele – e soprattutto quello che è un atteggiamento discriminatorio che apparentemente sembra che non ci sia, ma in fondo non è così.

Bisogna superare il concetto dell'assistito; il diversamente abile è una persona che deve diventare autonoma fino all'integrazione, ma soprattutto all'integrazione in una comunità». I coniugi Patrizia e Francesco Garuccio hanno raccontato la loro esperienza di genitori di tre figli naturali e nove tra in affido e adozioni diversamente abili. Gino Gandolfo, educatore della fondazione Auxilium, afferma: «Quando ci prendiamo cura di una fragilità, in realtà, ci stiamo prendendo anche in carico una famiglia, che spesso vive il dolore e la fragilità in modo disorganizzato, famiglie che sono destabilizzate da questo dolore.

Ci sono famiglie che, addirittura, si separano davanti a questo dolore». Annalisa Moscato, educatrice all'Auxilium, aggiunge: «Per parlare di disabilità è necessario comunque rendersi conto che, prima di tutto, un bambino diversamente abile è sempre un bambino, ed è necessario partire da questo presupposto per iniziare a lavorare ed entrare in relazione. Loro non si sentono diversi; il bambino inizialmente non si sente un diverso, ma è soltanto bisognoso di aiuto per riuscire a fare delle cose che noi normalmente riusciamo a fare.

Ha gli stessi nostri desideri e i nostri sogni». Vito Campo

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