Non nego che faccio una certa fatica a scrivere nero su bianco delle considerazioni circa l’arrivo dei nuovi colori per regioni italiane, e, quindi, anche per la nostra isola. La Sicilia da gialla è di nuovo arancione e per la seconda volta ci si prospetta davanti una Pasqua in piene restrizioni. L’arancione è di certo meno complesso del rosso, ci sono regioni in cui è già partita la DAD con tutto ciò che ne consegue. Siamo a marzo, proprio un anno fa cominciavamo a prendere confidenza con certi termini: zona rossa, coprifuoco, pandemia, virus, mascherina, vaccino… Un anno fa.
Ed allora tutto era nuovo ed era quasi più facile abituarsi alle regole, anche perché la paura del contagio abbinata alla sofferenza per le troppe morti faceva stare attenti. Oggi però è tutto diverso. E’ vero che avendo più informazioni siamo più pronti e più capaci a discernere cosa fare e cosa no, ma è anche vero che siamo stanchi davvero. Stanchi di forzaci a non fare, di regole restrittive, di chi se ne frega, di chi gioca a diffondere bufale, di chi confonde, di rinunciare, di stare lontani in tutto e per tutto.
Onestamente, sento il bisogno di dire che anche la politica ha stancato ultimamente; certe beghe e certi atteggiamenti, accompagnati da dichiarazioni contraddette un secondo dopo averle pronunciate, hanno rafforzato insicurezza e anche malumore. Non è facile per chi soffre da oltre un anno sentire chi dovrebbe rassicurare e trovare soluzioni fare giochi di potere. Giochi di potere e pandemia non fanno proprio rima voler essere onesti. Eh si perché dopo aver chiesto a lavoratori e cittadini tanti (troppi) sacrifici un po’ disturba il fatto che le poltrone siano considerate più importanti della serenità di un paese che annaspa.
Difficilissima situazione in cui si è travato il mondo intero, ovvio, ma difficilissima anche la nostra situazione tutta italiana. Ad un passo dalla pasqua, la seconda da passare in clausura, impossibile non pensare a… a… a… strano ma non riesco a trovare le parole. Sono stanca delle solite affermazioni che si fanno sul punto ed immagino lo sia anche chi legge. Insomma da oltre 12 mesi siamo sopra un giradischi ad ascoltare un disco incantato. E la solita musica, stanca. Ogni giorno si legge di un comune che diventa rosso, poi si schiarisce e poi si colora di nuovo.
E’ novità di adesso che Sciacca dal 18 diventa zona rossa sino al 30. La conferma che il Covid si trasforma e circola ancora attorno a noi. Unica cosa da fare? Aspettare. Aspettare con la mascherina, l’igienizzante, a distanza e possibilmente con una prenotazione del vaccino in tasca. Anche sul fronte dei vaccini le insicurezze ci vengono lanciate come cocci grossi di grandine e dopo un anno fanno malissimo. Astra Zeneca si, Astra Zeneca no e le insicurezze aumentano. Una cosa però è certa: il vaccino è l’unica certezza in questo mare di incertezza.
Speriamo solo che dentro le uova di pasqua ognuno di noi possa trovare qualche sicurezza in più e la certezza che è ad un passo dal fare il vaccino e mettere al sicuro se stesso e gli altri. Stringiamo i denti ancora un po’, resistiamo e speriamo di pensare a tutto questo come un ricordo presto. Maria Elena Bianco