Gibellina. Al via la 40^ Orestiadi: L’Orestea di Emilio Isgrò e Giufà

Ad aprire la stagione teatrale L’Orestea di Emilio Isgrò (9 luglio) e Giufà (10 e 11 luglio)

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
06 Luglio 2021 10:53
Gibellina. Al via la 40^ Orestiadi: L’Orestea di Emilio Isgrò e Giufà

Il 10 e 11 luglio alle ORESTIADI di Gibellina (entrambi dalle ore 21.00 al Baglio di Stefano) andrà in scena LABORATORIO GIUFÀ, progetto inedito per la quarantesima edizione delle Orestiadi, intorno al personaggio letterario della tradizione orale popolare della Sicilia e di tutto il Mediterraneo.

Sabato 10 sarà il giorno del debutto di ASPETTANDO GIUFA’, drammaturgia e regia di Claudia Puglisi con Silvia Scuderi e Pierre Jacquemin (musiche eseguite dal vivo da Dario Sulis e scene di Aurelio Ciaperoni): eroe e anti-eroe tragicomico, Giufà assume caratteristiche specifiche in base alla cultura che lo rappresenta, mettendone in luce le contraddizioni, e divenendo un simbolo della disobbedienza contro le ingiustizie.

È uno sciocco ma è furbo, è irriverente nei confronti del potere e, quando agisce seguendo alla lettera i dettami della società, ne rivela tutta l’assurdità. Egli, buffone e sacro, è di fatto il primo personaggio dell’Assurdo. Eccolo, dunque, sulla scena del più rappresentativo fra i testi del teatro dell’assurdo, aspettando Godot, in una sorta di cortocircuito che attraversa lo spazio e il tempo. Proprio sotto quell’albero, che dominava la scena nell’attesa dell’arrivo di Godot, e in compagnia di un personaggio misterioso, Giufà avrà la possibilità di rivivere per farci vedere le contraddizioni e le assurdità della nostra società.

Domenica 11 sarà la volta di GIUFA’: Il furbo, lo sciocco, il saggio: la performance narrativa sarà preceduta dalla conversazione su Giufà tra Francesca Corrao e Ascanio Celestini, a seguire STORIE DI GIUFA’ die con Ascanio Celestini (musiche eseguite dal vivo da Gianluca Casadei). I racconti dello sciocco sono presenti in ogni parte del mondo e spesso vengono narrati come storielle e non come vere fiabe.

Nel Mediterraneo questo personaggio ha persino nomi simili come Giucà e Djehà, al paese di mia nonna si chiamava Zi’ Checco». L’istinto e la saggezza popolare del picaro e la dabbenaggine dello scimunito del villaggio, la comicità involontaria del balordo e la brutalità del popolano rozzo: sono questi i tratti che fanno di Giufà uno dei personaggi più amati della tradizione della fiaba italiana. Di origine siciliana, i suoi caratteri universali si prestano alla trasposizione delle sue storie a ogni latitudine, e fra le più riuscite c’è quella recente e tutta romanesca di Ascanio Celestini.

Francesca Maria Corrao, presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Orestiadi, professore ordinario di lingua e cultura araba presso il dipartimento di scienze politiche dell'università Luiss di Roma, è autrice del libro: Giufà. Il furbo, lo sciocco, il saggio. Prefazione di Leonardo Sciascia, Sellerio Editore. 

COMUNICATO STAMPA

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