Un cittadino gambiano è stato allontanato dal territorio nazionale, dopo essere stato denunciato per i reati di danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale, in relazione ad un’aggressione subita da una famiglia marsalese in transito nel comune di Petrosino.
L’episodio è ricostruito in una nota trasmessa oggi dalla Questura di Trapani. “Nei giorni scorsi, gli uomini della Polizia di Stato di Marsala hanno fermato un cittadino extracomunitario originario del Gambia, resosi responsabile di un’aggressione commessa ai danni di una famiglia marsalese, consumatasi presso il comune di Petrosino”.
In particolare, gli Agenti della Volante del Commissariato “intervenivano di notte su richiesta di soccorso da parte di un cittadino, padre di famiglia, che si trovava alla guida della sua autovettura in transito nei pressi di Via Marsala, con a bordo la propria moglie ed il loro figlio minorenne.
Nella circostanza, l’uomo denunciava all’equipaggio della Volante, giunto sul posto, che poco prima la sua autovettura era stata presa d’assalto con lanci di pietre, scagliate senza alcun apparente motivo da un cittadino verosimilmente centrafricano”; successivamente, notato che il conducente rallentava la propria marcia per il rumore causato dalle pietre sull’auto, “il delinquente gambiano, non pago, raccoglieva da terra altre pietre per poi mettersi a rincorrere la stessa auto della malcapitata famiglia, che atterrita fuggiva da quei luoghi”.
Gli agenti, raccolta la testimonianza con una descrizione delle caratteristiche fisiche dell’individuo, “si mettevano alla ricerca dell’assalitore, riuscendo in brevissimo tempo a rintracciarlo, sorprendendolo peraltro nel chiaro possesso di un’asta di legno ed anche di alcune pietre, di cui l’extracomunitario alla vista degli operatori di polizia si disfaceva frettolosamente. All’atto del controllo di polizia, lo straniero in un primo momento si rifiutava di fornire le sue complete generalità e, successivamente, poiché privo di documenti di identità al seguito, proferiva all’indirizzo degli operatori frasi ingiuriose.
Ma non è tutto, dal momento che, nelle fasi successive al citato controllo, il comportamento del soggetto diventava ancor più ostile, ed altresì ancor più contrario alla legge: nonostante fosse stato intimato più volte dagli agenti a seguirli in Commissariato per espletare le procedure finalizzate alla sua identificazione personale, dapprima il gambiano cercava di allontanarsi dalla pattuglia e, una volta raggiunto dai poliziotti, si opponeva con violenza al suo contenimento, tentando inoltre di colpire gli operanti con un bastone in legno (nello specifico, una porzione di ramo)”.
Infine, in Commissariato l’uomo è stato informato di essere “indagato per i delitti di danneggiamento aggravato dell’autovettura della sfortunata famiglia marsalese, nonché per resistenza a pubblico ufficiale. Nella medesima occasione, a seguito dell’effettuazione dei rilievi foto dattiloscopici sull’uomo e della successiva consultazione delle banche dati di polizia, emergeva come la presenza sul territorio italiano del cittadino extracomunitario in questione fosse totalmente irregolare e clandestina”.
Il gambiano è stato quindi condotto presso il CPR di Contrada Milo, in esecuzione del provvedimento di espulsione emesso in tempi record dal Prefetto di Trapani. “Il clandestino rimarrà pertanto trattenuto presso il Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Trapani in attesa di essere imbarcato su un volo aereo diretto verso il suo paese di origine”.
I poliziotti sostengono che lo stesso gambiano “era soggetto già noto e temuto dalla comunità locale di Strasatti e Petrosino, da tempo impaurita a causa dei molteplici episodi di violenza e dei plurimi atti predatori commessi dal fuorilegge extracomunitario. Lo stesso individuo era altresì già ampiamente conosciuto alle Forze dell’Ordine locali, in quanto gravato da svariati e recentissimi pregiudizi di polizia per i delitti di danneggiamento aggravato, porto abusivo d’armi, tentato furto in abitazione aggravato, tentate lesioni personali aggravate e anche un’altra violenza a pubblico ufficiale, delitto quest’ultimo commesso in danno di un agente in servizio presso lo stesso Commissariato di Polizia”.