Le "Vie dei Tesori" a Trapani. Presentato il programma

Tre weekend dal 16 settembre all'1 ottobre fra siti storici ed artistici, esperienze guidate, eventi e passeggiate

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
13 Settembre 2023 18:59
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Tornano i weekend con le "Vie dei Tesori" a Trapani. La Città lo scorso anno aveva raddoppiato i suoi numeri, ed era salita a 9.168 presenze. Trapani partecipa per il sesto anno al festival: presenterà un antico monastero trasformato in casa privata, salirà sul campanile di San Domenico, tra stucchi barocchi e l’organo più complesso d’Europa, aprirà nobili palazzi e ritornerà in Prefettura, oltre a condurre alla scoperta dell’Unione Maestranze.

Il programma  è stato presentato questa mattina in sala Sodano, a Palazzo D’Alì (piazza Municipio). “Spero che la riscoperta dei luoghi possa attivare una formazione culturale e civica nei cittadini –  ha detto il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida – Gli ospiti della nostra “casa” sono i turisti e i visitatori, che tra l’altro lasciano risorse sul territorio: il festival deve essere uno stimolo a far bene, per noi che viviamo la città e per chi arriva”. Un progetto che si anima della narrazione collettiva, della voglia di riappropriazione dei cittadini, della partecipazione di centinaia di giovani.

Un festival che è nato fuori dai salotti e dai luoghi della cultura istituzionali; che ha sperimentato, cercato, scoperto percorsi e siti – spiegano Laura Anello e Marcello Barbaro rispettivamente presidente e vicepresidente della Fondazione Le Vie dei Tesori -, per costruire un ecosistema culturale trasversale”.

Un festival che costruisce reti: nel Trapanese, come nelle altre città, con Unicredit come main sponsor (“Le Vie dei Tesori hanno saputo creare un dialogo con una realtà come UniCredit che è da sempre al fianco di chi investe sul territorio. È un festival rigeneratore di cultura, smart e facile per tutti” come hanno sottolineato nei diversi incontri, Jlenia Pasta, responsabile Area retail Trapani, Gaspare Marrone, direttore di mercato di Marsala, e Caterina Fratello, direttore di mercato di Mazara del Vallo), il festival ha saputo creare sinergie e dialogo con Regione, Atenei, Comuni, Diocesi, gestori privati, istituzioni dello Stato, proprietari di palazzi nobiliari.

Un progetto che tutto l’anno lavora per generare valore sociale intorno al patrimonio culturale con una costante attività di valorizzazione e di storytelling, con restauri e manifestazioni. E che, tra settembre e ottobre, vive la lunga stagione del Festival, trasformando le città in ecosistemi culturali integrati dove vengono abbattuti i paletti di titolarità dei luoghi del patrimonio. Quest’anno riaccoglie il progetto satellite Terre dei Tesori: apriranno cantine, vigneti, frantoi, caseifici, vivai, in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura.

LE VIE DEI TESORI A TRAPANI. L’antica Corte delle Ninfee (vedi foto di copertina) è un antico monastero domenicano, oggi residenza privata, con un giardino nascosto e il luogo della famosa “ruota degli esposti” per i bambini abbandonati: sarà questo uno dei luoghi inediti delle Vie dei Tesori a Trapani, costruita sul territorio da Emanuele Barbara, storico coordinatore sul territorio e neo assessore comunale agli Eventi. Venti siti, molte le conferme (come la Prefettura, con le sue sale decorate e le numerose opere d’arte), ma anche diversi inediti: a partire dal percorso multisensoriale nell’ex cartolibreria Pons dove ha sedel'Unione delle Maestranze che fanno parte dei Misteri, custodi dei Sacri Gruppi.

Altre novità: alla chiesetta barocca del Carminello si accede attraversando un portale settecentesco in marmo. Fuori è severa e semplice, dentro una meraviglia di stucchi. La prima chiesa cristiana di Trapani è quella di San Pietro che a fine 1200 ospitò il giuramento di Pietro III d’Aragona a favore dei trapanesi che si erano dimostrati fedeli nei Vespri Siciliani. Conserva nella cantoria l'organo più complesso d'Europa e il secondo più imponente al mondo, realizzato tra il 1836 ed il 1847 da Francesco La Grassa: sette tastiere che possono essere suonate contemporaneamente riproducendo quasi tutti gli strumenti musicali.

Antichissima anche la Badia Nuova che ospita tele del Novelli, del Carreca e del Borremans. Nella barocca Santa Rita si scopre che il Crocifisso seicentesco di Pietro Orlando non si può spostare: si narra che, a un tentativo, Gesù avrebbe aperto gli occhi, per manifestare il suo dissenso. Nella cappella Staiti di Santa Maria Gesùc’è una meravigliosa Madonna di Andrea della Robbia, sotto un baldacchino in marmo di Antonello Gagini. E infine nella proto basilica di San Nicolac’è un trittico marmoreo in bassorilievo del Gesù Cristo risuscitato attribuito a Giacomo Gagini.

La cripta, sotto l'altare maggiore, è un mondo a parte: perfettamente conservata, mostra l'antico metodo di inumazione dei religiosi.

I palazzi: da Palazzo Cavarretta o Senatorio (sede del Consiglio comunale) avrete una spettacolare vista sul centro storico; poi palazzo Milo Pappalardocon i suoi tetti affrescati e il balcone decorato con festoni, volute e putti. Ritorna Palazzo Riccio di Morana, oggi sede della Presidenza della Provincia regionale di Trapani. Sulla sua facciata neoclassica, spiccano le statue che rappresentano le virtù morali della famiglia dei Morana. Altro ritorno, Torre di Ligny, costruita nel 1671 per difendere la costa esposta alle incursioni dei corsari barbareschi.

Si salirà sul campanile di san Domenico e a Palazzo D’Alì si perderà il conto delle finestre e si potrà assistere alla visita teatralizzata con donna Clotilde che abitò queste stanze (a cura degli Amici del Museo Pepoli). Le chiese: dalla più imponente, la cattedrale di San Lorenzo, alla sontuosamente barocca Cappella della Mortificazione, vera iconografia da “regno della morte” al Collegio dei Gesuiti con una commovente Immacolata del Marabitti alla chiesa delle Anime Sante del Purgatorio con la tomba del famoso architetto (a cui si deve gran parte dei palazzi e delle chiese di Trapani) Giovanni Biagio Amico; la chiesa di San Domenico nasconde all’interno, l’affresco della Madonna del Latte, un Crocifisso doloroso gotico considerato miracoloso e la Cappella dei Crociati, orientata verso Gerusalemme.

E un mondo a sé è la bottega di Platimiro Fiorenza, tesoro vivente di maestria e artigianalità che si tinge di rosso corallo.

Tra le esperienze ce n’è una da non perdere: ispirandosi ai fregi liberty, il fiorista Michele Iovino realizzerà delle composizioni botaniche delicate. Tre le passeggiate: la prima, condotta da Renato Lo Schiavo, seguirà le orme di uno scrittore vittoriano, Samuel Butler che rilesse l’Odissea ambientandola tra le Egadi e Pantelleria. La seconda, condotta dall’ex direttore del Pepoli e del Riso, oggi al parco archeologico di Segesta, Luigi Biondo, rintraccerà la simbologia di una Trapani nascosta, da scoprire “a naso in su”. Infine si potrà raggiungere la riserva orientata delle saline di Nubia, tra fenicotteri rosa, spatole e aironi bianchi. Disponibile il bus da Palermo domenica 1 ottobre, partenza alle 8 rientro alle 17.15.

Curiosità, foto, le schede di ogni sito o esperienza e i coupon (ticket singolo 3 euro ma diverse agevolazioni acquistando coupon da 18 e 10 euro) da acquistare: tutto sul sito www.leviedeitesori.com.

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