In questi giorni i minori, i nostri figli, costretti a casa hanno, inevitabilmente, incrementato l’uso di internet e dei social network. Contestualmente, come riferito dalla Polizia Postale, si registra una crescita degli adescamenti on-line con i pedofili che hanno intensificato il loro lavoro di adescamento in rete approfittando delle scuole chiuse e del tanto tempo libero che anche i giovanissimi trascorrono su internet e social media. Ed infatti, c’è stata una vera e propria impennata delle denunce per adescamenti on line nei giorni del Coronavirus.
“Seguire i nostri figli quando stanno davanti a smartphone e al pc è una regola da mettere in pratica sempre; seguirli in questi giorni di emergenza è ancora più necessario, ed è anche più facile visto che a casa ci siamo anche noi”. I pediatri e la Polizia Postale hanno messo in guardia: “in questi giorni è estremamente pericoloso lasciare da soli i minori a navigare liberamente in rete. Così i pedofili trovano terreno fertile”. L’adescamento dei minori on line indica il coinvolgimento di un minorenne in una attività soprattutto di carattere sessuale, tramite i servizi offerti dalle nuove tecnologie.
L’adescamento è certamente, tra le varie condotte, una delle più frequenti nell’ambito dell’abuso on-line. L’adescatore mette in pratica qualsiasi atto volto a carpire la fiducia del minore attraverso artifici, lusinghe o minacce e tecniche di manipolazione psicologica, tramite internet o altre reti o mezzi di comunicazione, riuscendo così ad ottenere la fiducia del minore. I luoghi virtuali in cui più spesso gli adulti adescano minorenni sono quelli da loro più frequentati: social network, messaggistica istantanea, piattaforme di gioco online, etc..
E’ necessario ricordare che si tratta di situazioni ad altissimo potenziale di rischio. I percorsi di adescamento, anche detto grooming, hanno un’escalation molto variabile in relazione all’età della vittima, alla capacità dialettica del pedofilo, alla disponibilità di mezzi informatici: talvolta occorrono mesi perché la vittima accetti contatti e avances, a volte in appena mezz’ora si definisce un appuntamento reale. È inoltre importante riportare che i dati dimostrano che sempre più spesso i tentativi di adescamento sono aggravati, nel giro di qualche battuta, da dinamiche di molestia e minaccia: l’abusante minaccia di divulgare immagini e conversazioni intime sul web se il minore non accondiscende alle richieste sessuali dell’adulto.
I livelli di sofferenza e paura possono quindi arrivare velocemente a intensità estreme. nella foto il Dott. Marcello La Bella Dirigente della Polizia di Stato In generale, i passaggi fondamentali dell’adescamento possono identificarsi:
- a) il contatto ovvero il momento in cui l’adescatore avvicina la vittima tentando un primo approccio amicale.
Oggi i minori usano la rete per scambiarsi confidenze ed esplorare la sessualità con grande naturalezza e molti pedofili sanno che la presenza dei minori sui social è ormai massiccia ed utilizzano queste piattaforme per “avvicinarli”, costruire legami pseudo affettivi e preparare il terreno alla richiesta di immagini e azioni sessuali mediate il web, sino ad arrivare ad incontri reali. Spesso a tal fine gli abusanti si fingono coetanei delle vittime, quindi il minore sarebbe ignaro della reale età del soggetto con cui sta comunicando.
- b) l’instaurazione di un rapporto di fiducia: se riceve un primo segnale positivo ai primi approcci on-line, l’adescatore cerca di ottenere quante più informazioni possibili dal minore, in particolare sulla sua sfera privata, tenta di conquistare la sua fiducia proponendo argomenti di interesse comune (ad esempio giochi o sport), introducendo argomenti a sfondo sessuale;
- c) l’esclusività: la relazione online tra adulto e minore si consolida.
La durata può variare da pochi giorni a mesi a seconda di come l’adescatore riesce ad entrare nell’intimo della vittima.
Per i nostri figli: I campanelli d’allarme - quando capire che un contatto è pericoloso. Se qualcuno dice di tenere a te ma:
- Ti dice cose che ti sembrano troppo volgari o ti creano disagio
- Parla sempre di sesso in chat o nei messaggi
- Ti chiede insistentemente immagini private, intime
- Ti minaccia perché vuole altre immagini, altri video
- Ti chiede numeri o contatti di altri tuoi amici
- Vuole insistentemente incontrarti
Le fasi dell’adescamento sui social o anche mediante i giochi on-line. Si inizia sempre con una richiesta d’amicizia, l’adescatore prova a instaurare un contatto con la vittima. I più giovani, i più piccoli, accettano con meno timori le nuove richieste, magari il contatto può avvenire tramite le piattaforme da gioco. Una volta accettata, pian piano, si cerca di consolidare il rapporto con una chat duratura dove far credere al bambino di essere suo amico e di condividere gli stessi interessi.
Nella terza fase l’adescatore verifica, dalle risposte della vittima, se ci potrebbe essere un’interferenza da parte dei genitori e chiede al piccolo se rimane solo. Nella fase quattro l’adescatore prova ad instaurare intimità con la vittima in modo da passare poi nella fase cinque alla richiesta e all’invio di materiale pornografico. In questa fase, l’adescatore potrà provare anche a fissare un incontro in luoghi conosciuti e considerati sicuri dal bambino. nella foto il Dott.
Enrico Parano Neurologo Pediatra Per i nostri figli, ricordatevi:
- È importante non rilevare mai in Rete i dati personali quali nome, cognome, età
- Non incontrarsi mai personalmente con chi si è conosciuto in Rete;
- Può essere pericoloso compilare moduli on-line;
L’adescamento è un reato procedibile d’ufficio, cioè un reato che non necessita di una denuncia formale della vittima, basta una semplice segnalazione, perché si possa avviare un’attività di polizia giudiziaria tesa ad identificare il presunto abusante (indagine). In ogni caso, le condotte rientranti nell’ambito dell’abuso on-line dovrebbero con tempestività essere denunciate alla Polizia Postale e delle Comunicazioni, reparto specialistico della Polizia di Stato o all’Autorità Giudiziaria o alle Forze dell’Ordine.
Per qualsiasi segnalazione, anche in forma anonima, si può utilizzare l’app della Polizia di Stato YouPol (sia per Android che per IoS). Dott. Marcello La Bella Primo Dirigente della Polizia di Stato Comparto Polizia Postale e delle Comunicazioni “Sicilia Orientale” Dott. Enrico Parano Pediatra e Neurologo Pediatra Responsabile IRIB, Istituto per la Ricerca e l’Innovazione Biomedica Consiglio Nazionale delle Ricerche, CNR, sede di Catania