Le fontane di Trapani e quel legame con... Mussolini

Scontro tra Gioventù Nazionale e l'assessore Barbara sul funzionamento delle fontane del centro storico

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
22 Maggio 2024 14:44
Le fontane di Trapani e quel legame con... Mussolini

Dalle fontane del centro storico alla cattura di Benito Mussolini. Lo scontro politico a Trapani fra la maggioranza e l'opposizione aggiunge un altro capitolo. Questa volta non è tra Maurizio Miceli, il leader dell'opposizione, e il sindaco Giacomo Tranchida, ma tra il circolo di Gioventà Nazionale, la costola giovanile di Fratelli d'Italia, e l'assessore Emanuele Barbara.

I giovani di Fdi hanno postato sui social un video nel quale, attraverso un tour di quelle principali, del Tritone, di piazza ex Mercato del Pesce e del laghetto della villa Margherita, mettono in risalto il cattivo funzionamento.

L'argomento è arrivato anche in consiglio comunale attraverso una interrogazione di Nicola Lamia di Fratelli d'Italia e immediata è arrivata la replica dell'assessore Emanuele Barbara il quale, nella precisazione, tira in ballo pure Benito Mussolini.

Barbara ritiene quel video "tendenzioso". Soprattutto perché la manutenzione di quelle tre fontane era in programma entro una decina di giorni dalla data di pubblicazione di quel video. E aggiunge come uno degli autori del video lo abbia anche contattato, prima della pubblicazione, per chiedere in che modo aiutare l'amministrazione nella manutenzione delle fontane. 

"Quel video è stato pubblicato il 28 aprile - è l'affondo dell'assessore Emanuele Barbara -, data nella quale vennero catturati Benito Mussolini e la sua amante. Forse qualcuno che porta Mussolini ancora nel cuore era nervoso e ha pensato di pubblicare questo video".

"La risposta dell'assessore ci lascia basiti - replica Antonio Jacopo Triscari, presidente del circolo di Gioventù Nazionale -. Al posto di apprezzare il nostro controllo del territorio ci accusa di aver pubblicato il video di riscontro di una parte dei problemi che imperversano in città, il 28 aprile, giorno dell'uccisione del Duce e della Petacci, ipotizzando un nostalgismo per un accostamento insensato e infondato. Quando gli avversari non sanno come coprire la loro inconcludenza e incapacità si rifugiano nell'accusa di fascismo".

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