La scuola trapanese ha avviato, già dallo scorso 20 novembre, in occasione della ricorrenza della Giornata internazionale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, il progetto “La scuola promessa”.
In questi mesi, i dirigenti di alcuni istituti scolastici insieme ai componenti di un tavolo interistituzionale, associazioni del terzo settore, hanno sviluppato il nuovo modello di formazione che, nelle prossime settimane, prenderà forma in seminari, incontri, scambi esperienziali, confronti tra educatori che operano dentro e fuori il mondo della scuola, esperti formatori, docenti e studenti. Una proposta per un nuovo modello di formazione per l’inclusione immaginata e costruita attorno al tavolo interistituzionale per promuovere il benessere scolastico ed educativo. Il percorso sperimentale di questo nuovo modello di formazione per l’inclusione parte da Trapani per espressa volontà di Tiziana Catenazzo, dirigente tecnico dell’Ufficio Scolastico Regionale Sicilia e dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Trapani, esperta in processi di inclusione.
«Ho fortemente desiderato che questa sperimentazione partisse da Trapani. La forza del nuovo modello proposto – spiega la dottoressa Catenazzo – è la rete, costituita da associazioni del territorio, dirigenti scolastici, docenti e studenti. La ricerca scientifica conferma l’importanza di aver cura di tutti gli aspetti legati agli atteggiamenti e alle percezioni delle diverse componenti di sistema. Perché ci si forma insieme. La formazione dei singoli non tiene più, non è sufficientemente efficace.
Bisogna che a formarsi siano i gruppi di lavoro. L’innovazione nei processi di formazione è irrimandabile ormai. E passa dalla sinergia, dalla qualità dell’impianto metodologico e anche dal significato attribuito ai risultati. Sul piano sociale è proprio questa visione di “insieme”, questa collaborazione, su nuove prassi educative, che determina il livello di trasferibilità, di implicazioni ed è lo stesso processo condiviso che ci restituisce un indirizzo, una traiettoria possibile.
L’attività, di questi mesi, realizzata e condivisa nelle scuole della provincia sta finalmente rendendo concreto un nuovo paradigma educativo e formativo dei gruppi di lavoro interni alle scuole».
«Il nuovo modello di formazione che coinvolge tutto il sistema – aggiunge Daniela Virgilio, docente e pedagogista dell’USP di Trapani – è realizzato alla luce della più recente letteratura scientifica e delle esperienze internazionali che hanno restituito buone pratiche e notevoli evidenze a supporto di una formazione innovativa - inclusiva. Si tratta di specifiche sperimentazioni finalizzate ad innovare e migliorare le prassi educative, a sviluppare una efficace cooperazione e condivisione tra i diversi attori sociali, interni ed esterni alle scuole di Trapani. Lo scopo è giungere alla definizione di strumenti sostenibili e replicabili per il benessere educativo, sociale e organizzativo».
- Comunicato Stampa