La gente cattiva al tempo del virus…

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
13 Marzo 2020 17:00
La gente cattiva al tempo del virus…

Riceviamo e pubblichiamo la riflessione di un nostro attento lettore che analizza l'emergenza Coronavirus dal punto di vista dei social network dove si rincorrono le opinioni più disparate.   “Dimmi, Sorella mia, Canzade amata, Dimmi, in quale stato è la città” “Perduta è la città […] più difesa non v’è” Siamo disorientati, bisogna dirlo. Le autorità, a fronte di un problema obiettivamente complesso come quello di questa pandemia da Covid19, hanno emanato provvedimenti contraddittori e di discutibile efficacia, dando l’impressione di litigare su tutto e ognuno rivendicando autonomie e prerogative che hanno reso complicata l’attuazione del tutto. Non essendo io, a differenza della stragrande maggioranza dei miei concittadini, un esperto di virologia, medicina, gestione delle emergenze e affini, non vi avventurerò in considerazioni su cosa si sarebbe potuto o dovuto fare per evitare la diffusione del contagio, né cosa si potrà o dovrà fare da qui in avanti.

Volevo però fare qualche ragionamento. Nell’attuale periodo d’incertezze, il problema dei concittadini, che incuranti del fatto che è in corso un’emergenza sanitaria hanno rifiutato il ricovero quando raccomandato o sono scappati dalle zone di quarantena per tornare a casa e diffondere il contagio anche dove non c’era, viene visto come una minaccia, percepita o effettiva che sia. Ciò scatena quindi una reazione preventiva, ancor più esasperata dalla durezza dei tempi, nel mondo dei social network.

Insulti e auguri di morte levati in direzione di chi, non curante delle raccomandazioni e dei divieti è tornato in città. Onestamente, sono cose di per sé molto brutte. E’ facile immaginare concittadini livorosi che schiumano rabbia all’idea di doversi accollare privazioni e sacrifici per colpa di sconsiderati, come se loro non c’avessero già abbastanza problemi. In sostanza, questi episodi dividono l’opinione in media in due: il fronte del “Sterminiamoli tutti sti ***** prima che contagino il paese” e quello del  “dobbiamo restare tutti uniti, io non esco, volemose bene ”. Bisogna pure dire che molte persone sono rientrate dal nord in periodo non sospetto ed erano in Lombardia o Veneto per motivi di lavoro o salute e quando sono tornate al loro domicilio non avevano obblighi particolari soprattutto se non provenivano dalla zona rossa.

Non tutti posso mettersi nella tanto invocata quarantena volontaria perché svolgono un lavoro che non lo permette.   Qualunque sia però la motivazione, trovo vergognosi certi commenti che ho letto sui social, offensivi oltre ogni limite e la diffusione di nomi e cognomi con tanto di foto nelle chat di whatsapp, che “la gente ha diritto di sapere chi sono, altro che privacy”, fin quando non siete voi ovviamente. Fare quindi un ragionamento sensato che sia la mediazione di questi due estremi è praticamente impossibile perché lo spazio di manovra è ridottissimo, e nessuna delle due parti è ragionevole. Quello che accade non dovrebbe stupire molto, ed è il risultato di ciò che una certa politica ha coltivato nel corso dell’ultimo quindicennio buono, un po’ ovunque, alimentando le paure e le insicurezze di una popolazione sempre più spaventata da tutta una serie di fattori, alcuni effettivi, altri immaginari e lontani, ma che diventano tutti quanti reali spinti dalla paura.    Si è assecondato un sentimento comune molto diffuso, nel nostro caso, un grande e pericolosissimo difetto, che in fondo i conti si possano non pagare mai, siamo convinti di poter sfuggire alle conseguenze delle proprie azioni.

Si è preferito il fa da te, anziché accettare e applicare la legge e le norme di comportamento raccomandate dagli specialisti, screditando istituzioni ed esperti e diffondendo notizie false e esprimendo opinioni approssimate incuranti del fatto di non essere esperti del settore. Si è distrutto il senso civico, facendo passare il messaggio che le leggi vanno rispettate se convengono altrimenti è giusto e sacrosanto violarle. Ebbene, tutto questo ha delle conseguenze. Queste conseguenze talvolta si sviluppano troppo al di là nel tempo per essere facilmente associate alle loro cause.

In questo caso però il conto legato a cittadini semianalfabeti con uno spirito di cittadinanza inesistente si paga tutto e subito.

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