Su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala, il G.I.P. della città lilibetana ha aggravato la misura degli arresti domiciliari precedentemente disposta, sostituendola con la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di un uomo del luogo, ritenuto, insieme al fratello, uno degli indiziati del tentato incendio ai danni della “Pescheria Crimi”, avvenuto lo scorso 12 ottobre u.s.Il provvedimento trae origine dalle reiterate violazioni, tempestivamente segnalate dai Carabinieri della Compagnia di Marsala alla locale Procura della Repubblica, della misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico cui il soggetto era sottoposto dal 7 novembre.
Gli approfondimenti investigativi subito avviati dopo il fatto avevano permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei due fratelli marsalesi, che – dopo aver prelevato della benzina presso un distributore del centro urbano – avrebbero raggiunto Piazza del Popolo e, con il volto travisato, si sarebbero introdotti nel mercato ittico, appiccando il fuoco al bancone della “Pescheria Crimi”.
Espletate le formalità di rito, l’uomo è stato condotto presso la casa circondariale di Trapani.
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