Quello di domani sarà un debutto che parla di ponti, non di frontiere: per la prima volta, un equipaggio tunisino parteciperà ufficialmente al “Trofeo Sebastiano Tusa – Battaglia delle Egadi”, regata d’altura giunta alla sua quinta edizione. A bordo della barca nordafricana, lo skipper Samir Chalfouh emozionato per la partecipazione alla regata, soprattutto «come prima barca battente bandiera tunisina».
«Un evento – afferma il presidente della LNI di Trapani, Piero Culcasi – che, più che una semplice competizione sportiva, si conferma crocevia simbolico tra i popoli del Mediterraneo, mare che, come scriveva lo storico Fernand Braudel, “è mille cose insieme, non un paesaggio ma innumerevoli paesaggi, non una civiltà ma una serie di civiltà accatastate le une sulle altre”».
In queste stratificazioni ha scavato a fondo l’archeologo Sebastiano Tusa, il celeberrimo archeologo siciliano che, con i suoi studi, le sue ricerche, i suoi ritrovamenti archeologici nel mare delle Egadi, dimostrò quello che gli storici latini hanno tramandato con i loro scritti. La regata seguirà le rotte dal Trapani a Levanzo e Favignana, lungo 36 miglia nautiche, nelle stesse acque che, nel 241 a.C., videro la battaglia finale della Prima Guerra Punica.
La manifestazione è organizzata dalla Lega Navale Italiana – Sezione di Trapani, in collaborazione proprio con la Fondazione Sebastiano Tusa. «Navigare dove si combatté la battaglia delle Egadi non è solo sport: è memoria viva, è Mediterraneo – afferma il presidente della LNI di Trapani, Piero Culcasi –. La regata che incarna i desideri di Sebastiano Tusa: fare cultura attraverso ogni mezzo possibile. Vogliamo rafforzare l’identità mediterranea con la forza del vento, della vela e del dialogo».
La LNI di Trapani non è nuova a sfide ambiziose. Negli ultimi anni ha registrato una crescita significativa: 220 nuovi soci, degli attuali 550, si sono iscritti solo nell’ultimo anno, segno di un’associazione sempre più viva, aperta, capace di coniugare sport e impegno sociale. Crescono le attività, cresce l’attrattività, cresce la rete di relazioni che la sezione trapanese sta costruendo con passione e visione.
In questa direzione va l’impegno della Sezione trapanese della LNI nella promozione della legalità e dei valori civili. Ne è esempio la partecipazione della barca “Vega Ciaccio Montalto”, con un equipaggio formato da membri della Soprintendenza del Mare – organismo creato da Tusa stesso – e dedicata alla memoria del giudice ucciso dalla mafia. A bordo, di un’altra barca, messa a disposizione da un socio della LNI, rappresentanti istituzionali di Capitaneria, Guardia Costiera, Guardia di Finanza, magistratura; questo un equipaggio interamente femminile: simbolo forte di inclusione, giustizia e determinazione.
Quest’anno saranno 25 le imbarcazioni in gara, otto in più rispetto all’edizione precedente. Un record che testimonia il richiamo crescente di un evento che unisce tecnica, passione e profondi significati culturali. A difendere il titolo conquistato lo scorso anno sarà New Kensington, dell’armatore Massimo Licata, pronta a misurarsi con nuove sfide su un campo di regata dove ogni miglio racconta una storia.