Crisi di Governo, il discorso (in sintesi) del premier Conte alla Camera dei Deputati

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
18 Gennaio 2021 17:53
Crisi di Governo, il discorso (in sintesi) del premier Conte alla Camera dei Deputati

E’ durato circa 55 minuti il discorso che il premier Giuseppe Conte ha fatto oggi alla Camera dei Deputati in merito alla crisi di Governo aperta qualche giorno fa con lo strappo di "Italia Viva" di Matteo Renzi che ha ritirato i suoi due ministri lo scorso 13 gennaio. Un discorso abbastanza articolato che ha raccolto quattordici volte l’applauso della maggioranza, uno solo è stato condiviso da "Italia Viva" e cioè quello scattato a seguito dell’annuncio da parte di Conte dell’abbandono della delega ai “Servizi Segreti”.

All'inizio di questa esperienza di governo - ha detto Conte - nel 2019, prefigurai un chiaro progetto politico per il Paese. Sin dall'inizio mi sono adoperato perché si delineasse la prospettiva di un disegno riformatore, ampio e coraggioso per configurare una nuova stagione riformatrice basata sulla sostenibilità, sulla coesione sociale e territoriale, sul pieno sviluppo della persona umana. E ancora oggi c'è una visione”. Il Presidente del Consiglio ha poi proseguito: “agli inizi 2020 il progetto del governo si è dovuto misurare con la pandemia che ha sconvolto in profondità la società e la dinamica stessa delle nostre relazioni.

In questi mesi drammatici questa maggioranza ha dimostrato grande responsabilità, raggiungendo convergenza di vedute, risolutezza di azione anche nei momenti più difficili. Affrontiamo una sfida di portata epocale -ha aggiunto Conte- si vivono paure primordiali, più spesso conosciute da generazioni del passato. Torniamo a sentirci profondamente fragili, alcune certezze radicate sono state poste in discussione. Ci siamo misurati quotidianamente come mai in passato con scienza e tecniche, con la difficoltà a fornire risposte efficaci e rapide.

Siamo stati i primi in occidente costretti a introdurre misure restrittive dei diritti della persona. Abbiamo operato sempre scelte migliori? Ciascuno esprimerà le proprie valutazioni. Per parte mia - ha spiegato il premier alla Camera - posso dire che il governo ha operato con massimo scrupolo e attenzione per i delicati bilanciamenti anche costituzionali. Non avremmo potuto realizzare tutto questo se non ci fossero state condivisione, collaborazione, responsabilità, in ciascuna forza politica".

Elencando le principali misure della legge di bilancio e il decreto semplificazioni, Conte ha sottolineato: “è stato fondamentale anche il senso di responsabilità delle forze opposizione che, pur nella dialettica della politica, hanno contribuito ad affrontare dei passaggi critici. Bisogna darne atto. Avete avanzato anche proposte concrete, qualificanti, alcune delle quali sono state accolte dalle forze di maggioranza. Proprio nei momenti più critici del Paese dobbiamo trovare le ragioni più nobili e alte della politica, come servizio per i bisogni della comunità nazionale e non come logica di potere.

Alla società che sta uscendo con difficoltà dalla pandemia non possiamo offrire risposte mediocri. Il governo deve essere all'altezza di questo compito”. Conte è entrato ancor più nel merito della crisi di governo facendo presagire di non volerne più sapere di Italia Viva neanche se i “renzisti” tornassero indietro sui propri passi:  “le nostre energie dovrebbero essere tutte, sempre concentrate sulla crisi del Paese. Così, agli occhi dei cittadini, appaiono dissipate in contributi polemici, spesso sterili, del tutto incomprensibili.

Rischiamo così tutti di perdere contatto con la realtà. C'era davvero bisogno di aprire una crisi politica in questa fase? No. Nel pieno della pandemia Covid e mentre da casa ci ascolta chi ha perso i propri cari, confesso di avvertire un certo disagio. Sono qui oggi non per annunciare nuove misure di sostegno o per la bozza ultima del Recovery plan ma per provare a spiegare una crisi in cui non solo i cittadini ma io stesso alcun plausibile fondamento. Questa crisi –ha sottolineato il Premier- ha provocato profondo sgomento nel Paese, rischia di produrre danni notevoli e non solo perché ha fatto salire lo spread ma ancor più perché ha attirato l'attenzione dei media internazionali e delle cancellerie straniere.

Diciamolo con franchezza, non si può cancellare quello che è accaduto. Nonostante ci sia stato un chiaro contributo al miglioramento della bozza originaria del Recovery plan c'è stata un'astensione motivata principalmente per il fatto che la bozza non contempla le risorse del Mes, che però nulla ha a che vedere con il Recovery fund. Il Recovery Plan italiano sarà un piano largamente condiviso, uno sforzo collettivo di cui andare fieri. Il Paese merita un governo coeso, ora si volta pagina”. Il presidente del Consiglio dei Ministri ha centrato l’ultima parte del suo lungo intervento annunciando alcune linee programmatiche su alcuni settori strategici per proseguire il percorso: “quanto alla politica industriale dobbiamo proseguire nel proteggere gli investimenti più strategici del Paese.

Dobbiamo rafforzare politiche di intervento sulla base delle nostre filiere più produttive. Viste le nuove sfide e anche gli impegni internazionali, non intendo mantenere la delega all'Agricoltura se non lo stretto necessario e mi avvarrò anche della facoltà di designare un'autorità delegata per l'intelligence di mia fiducia”. Ha poi annunciato alla Camera che da luglio sarà introdotto l'assegno unico mensile per famiglie con figli sotto i 21 anni, misura collocabile in una cornice di interventi volti ad alleggerire il peso fiscale sulle famiglie.

Tornando a questioni meramente più politiche, Conte ha detto: “il governo, chiaramente nel rispetto delle determinazioni delle forze parlamentari, si impegnerà a promuovere una riforma elettorale proporzionale, quanto più possibile condivisa, che possa coniugare le ragioni del pluralismo con l'esigenza di assicurare stabilità al sistema politica. Per le sfide che attendono l'Italia servono la massima coesione possibile, il più ampio consenso in Parlamento.

Servono un governo e forze parlamentari volenterose, consapevoli della delicatezza dei compiti. Capaci di sfuggire gli egoismi e l'utile personale. Questa alleanza –ha sottolineato- può già contare su una solida base di dialogo alimentata da M5s, Pd, Leu, che sta mostrando la saldezza del suo ancoraggio e l'ampiezza del suo respiro. Sarebbe un arricchimento di questa alleanza poter acquisire contributo politico di formazioni che si collocano nella più alta tradizione europeista: liberale, popolare, socialista”.

Infine il suo appello: “aiutateci a rimarginare la crisi in atto. Cari cittadini, la fiducia deve essere reciproca, deve essere un qualcosa che si alimenta in maniera biunivoca. Avete offerto una risposta di grande responsabilità, state dimostrando di riporre grande fiducia nelle istituzioni. Confido che con il voto di oggi anche le istituzioni sappiano ripagare questa fiducia riparando il grave gesto di irresponsabilità che ha prodotto questa crisi. Costruiamo un governo aperto a tutti coloro che hanno a cuore il destino dell'Italia”. Dopo l'intervento di Conte c'è stato un dibattito che si è protratto fino alle 15.30, quando la seduta è stata sospesa per sanificare l'Aula con la ripresa dei lavori annunciata per le ore 17 quando il Presidente del Consiglio farà la sua replica.

Successivamente le dichiarazioni di voto e la votazione sulla fiducia. Francesco Mezzapelle  

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