Amianto in cantiere di Trapani, risarcimento per vedova di un lavoratore morto di tumore

La Corte d’Appello di Palermo ribalta sentenza di I grado. Risarcimento per familiari del lavoratore. Interviene l’ONA

Redazione Prima Pagina Trapani
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26 Settembre 2023 22:57
Amianto in cantiere di Trapani, risarcimento per vedova di un lavoratore morto di tumore

Si sarebbe ammalato di un particolare tipo cancro a causa dell’esposizione alle pericolose fibre di amianto durante i 50 anni di attività lavorativa, prima come meccanico frigorista, poi nel cantiere navale di Trapani. Così la Corte d’Appello di Palermo ha ribaltato la decisione di primo grado al Tribunale di Marsala condannando l’INAIL a risarcire la vedova di N. V, un lavoratore di Mazara del Vallo deceduto nel 2020 per un mesotelioma maligno epitelioide. Nella sentenza dei giudici palermitani si legge: “il mesotelioma pleurico è un tumore letale quasi nel 100% dei casi e che è dimostrato svilupparsi nella quasi totalità dei casi secondariamente ad esposizione all’asbesto (amianto)”. L’avv.

Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) che ha istituito uno specifico sportello per tutte le vittime amianto dei cantieri navali, spiega: “Purtroppo in sede civile c’è sempre della resistenza a risarcire il danno – spiega, che sottolinea – “è un fatto grave perché una vittima non può ottenere il risarcimento subito durante la malattia, nel momento in cui ne avrebbe più bisogno.

Le malattie da amianto –rivela Bonanni- sono ancora sottostimate, ci sono una serie di tumori che sono molto più frequenti rispetto all’entità valutata che la fibra killer ha provocato, soprattutto per gli operatori dei cantieri navali e di altre aziende” Questa situazione è ancora più grave se si considera che, secondo quanto riporta lo stesso ente nel VII Rapporto ReNaM, la cantieristica navale è uno dei settori in cui si registrano maggiori casi di vittime di mesotelioma, in particolare in Sicilia.

Senza dimenticare che tra le professioni a rischio ci sono anche chi ha lavorato nella manutenzione delle celle frigorifere. Qui l’amianto era presente come coibente delle tubazioni di trasporto del gas e nelle guarnizioni. Come conferma infatti una collega di N.V. sentita in udienza: “le paratie, le strutture interne dei locali delle navi in cui si svolgeva l’attività del N.V. e le condotte dei fluidi in essi esistenti, erano coibentate e rivestite da materiali in amianto”. A seguito della sentenza della Corte d’Appello di Palermo l’INAIL è obbligata ad indennizzare i familiari della vittima che riceveranno, in aggiunta agli arretrati, anche una rendita dal valore di circa 45.000 euro.

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